Adele Francesca Luisa Maria Rossi
Accadeva agli Innocenti

Un padre fa ricerca di una bambina lasciata agli Innocenti dalla madre
Adele, Francesca, Luisa, Maria Rossi del Popolo di S. Ambrogio di genitori incogniti
(23 aprile) – nata 7 aprile
Sabato a dì detto alle ore 3 pomeridiane fu introdotta la presente bambina da Margherita Matteoli, levatrice in via dell'Ulivo, per mezzo della sua donna colla metà diagonale di una medaglia di ottone involtata in un mezzo tondo di foglio color rosa operato con in mezzo la metà di una borchia in oro. L'attestato della levatrice e la fede di Battesimo come nata li 7 e battezzata li 9 aprile 1864 all'Oratorio di S. Giovanni Battista con i nomi e cognome suddetti. Recapito in filza 131 n. 479.
(AOIF., 768, Balie e bambini 1864 B 8a p. 2a, 01/04/1864 - 30/06/1864, numero d'ordine 706)
[Nell'anno 1866 arriva una lettera al Commissario degli Innocenti]
Illustrissimo Sig. Commissario
Perdonate se un povero padre nel cui seno batte un cuore che supera ogni altro nell'amar la sua prole, osa dirigervi queste poche righe onde sapere la pura verità, la quale fin qui mi è stata negata da una donna a cui debbo tutta la mia sventura, ma per farvi capir meglio credo opportuno narrarvi il fatto, almeno in succinto: eccolo. Io fui fidanzato ad una certa Epifania Buonaguidi, vedova dalla quale ebbi una figlia. Questa madre, che io chiamerò senza cuore, pose la propria figlia agl'Innocenti e, ingorda di denaro, ella prese a balia un figlio di estranee persone, il suo agire mi scandalizzò ed io abbandonai quella donna col cuore di bronzo, inetto ad amare. Dopo poco tempo io seppi che la bambina era a balia da una certa Maria Stefani che sta alla Cavallina, cioè un mezzo miglio prima di arrivare in Mugello (Barberino). Io corsi tosto a questa volta e potei vedere quel piccolo angioletto, i cui occhi mi fecero provare un palpito così gaudioso, così inespricabile che io sentii fino a qual punto uno uomo possa amare i suoi figli. Poco dopo questa balia venne all'Ospedale di S. M. Nuova in Firenze affetta da malattia venerea e lasciò nuovamente mia figlia costì agl'Innocenti. Ora, siccome fino da 18 mesi a questa parte io non sono più in relazione con la detta Epifania Buonaguidi, mi è necessario ricorrere alla vostra bontà onde sapere se mia figlia è viva o morta. I segni necessari per riconoscerla gli ha sua madre, la quale non me gli ha voluti mai consegnare, dicendo che la bambina è morta; ma siccome io credo che questa sia una delle sue solite menzogne, perché se la bambina fosse realmente decessa che cosa sarebbe ad Epifania di rilasciarmi quei segni? Perché vuol ella negarmi la sodisfazione di chiarir questo cosa? Ecco dove io sento la mia certezza che <è> viva mia figlia. Questa donna si abusa della mia sofferenza la quale è ormai al colmo, io, se l'assistenza di Dio non mi aita, sento che l'ira tutto mi padroneggia e mi spinge dov'io non ho mai albergato. Mia figlia fu battezzata a nome mio e di Epifania: ecco gli schiarimenti opportuni. Mia figlia nacque nel mese di aprile (se non erro) e gli fu posto nome Adele, Luisa Francesca, figlia di Epifania Buonaguidi e di Luigi Rossi e messa costà come caso anno 1864. Quand'ella nacque io era fuori di Firenze per affari e fu allora che fu abbandonata da sua madre. Il motivo che mi mi [sic] spinge a far questo si è che questa donna sembra che abbia una pratica, e pare che colui che la tratta sia stato pregato da lei a venir costà in sua compagnia e dire che egli è il padre della bambina. Ecco, ecco la mia collera! Mia figlia in balìa di una madre inonesta, scherno di un vile che paga gli amplessi di sua madre come una merce qualunque! Oh Dio, ciò è troppo. Deh! Per le piaghe di Gesù Cristo, io vi prego o Signore a dirmi il vero o indicarmi la maniera di rintracciarlo. Si, si, io ve lo giuro il padre di Adele son'io, io io solo e non altri, perché allora quella donna era onesta e se una vilissima donna scesa dalla Patria dei Gianduia non l'avesse corrotta ella sarebbe tutt'ora quella che era. Io abito sulla Costa da S. Felicita al n.° 58, p. terreno. Io chiedo la Verità. Di V. S. Ill.mo, devotissimo servo, Luigi R.
[In alto a destra della stessa lettera si trova scritta la risposta dello Spedale:]
Inviato un appunto al domicilio del Rossi il dì 18 gennaio 1866, annunziante la morte della ricercata bambina, avvenuta il dì 16 luglio 1864.
(AOIF, 2754, Affari per Creature 1866, (1866), fasc. 6)
Last update: 03/29/2022 - 12:03