antichi registri

Il marito della balia, a cui gli Innocenti hanno affidato un bambino, chiede allo Spedale di poterlo adottare

Lorenzo. 1533. [accolto agli Innocenti il 17 maggio 1533]
Richordo oggi questo dì 25 di maggio 1534, chome Pagholo d’Antonio d’Andrea del Rosso, oggi abita nel popolo di Sezzaia, lavoratore de’ frati di Santa Maria Novella, luogho detto Chasale, avendo a balia per allevare e nutrire a poppa, a uso di buono padre e buona madre, Lorenzo sopradetto, el quale avendolo allevato per insino adì 25 detto, chome piaque a dDio, da lui spirato, l’à domandato per suo figluolo. Che per l’amore di Dio si gli à choncieduto. Al quale el reverendissimo priore glielo chonciede per suo figliuolo, chon tutta quella alrelità [eredità] che va suso lo Spedale di Santa Maria delli Innocienti, che sia per suo legittimo figluolo. E sia per chaso nasciessi che quando detto fanciullo fussi richiesto da suo padre, che rivolendolo chome suo figliuolo, che detto Pagholo o sua erede abino, da quello che suo padre diciesse, d’essere rifatto abbianesse di tutte quelle spese che detto Pagholo gli avesse date. Di tutto sia rifatto, innazi che detto suo padre abbia a riavere detto Lorenzo, infino al dì che tenuto l’avesse, per insino a detta quantità ch’avesse avere e chosì promette di fare e a questo detto Pagholo promette alla detta osservanza tutto fare e obbriga sé e sua rede e beni e chosì dissino. Tutto promette quella parte de lo Spedale none dire mai nulla, ma chome suo proprio figliuolo glielo chonciede.

(AOIF, Balie e bambini dall'anno 1532 all'anno 1534 D, 11/02/1532 - 19/05 1534, inv. 500, c. 74v)

Ultimo aggiornamento: 29/03/2022 - 12:17