Sono almeno 168 milioni i bambini e gli adolescenti nel mondo costretti a lavorare, di cui 85 milioni in lavori altamente rischiosi. L’agricoltura il settore con la più alta presenza di minori — 98 milioni — ma bambini e adolescenti sono coinvolti anche in attività domestiche, nel lavoro in miniera o nelle fabbriche, spesso in condizioni di estremo pericolo e sfruttamento. L’Africa sub sahariana è l’area del mondo con massima incidenza di minori al lavoro.

E il lavoro minorile è presente anche in Italia e riguarda almeno 340.000 minori sotto i 16 anni, di cui 28.000 coinvolti in attività molto pericolose per la loro sicurezza, salute e ai limiti dello sfruttamento

In occasione della Giornata mondiale contro il Lavoro Minorile, che ricorre in tutto il mondo oggi, 12 giugno, ILO e Save the Children chiedono l'adozione urgente di un piano nazionale sul lavoro minorile e di contrasto e prevenzione dello sfruttamento lavorativo di bambini e adolescenti nel nostro paese

Dall'ultimo Rapporto ILO diffuso ieri risulta che il 20/30 per cento dei minori nei paesi a basso reddito lascia la scuola e inizia a lavorare prima dei 15 anni di età.

«Il nuovo rapporto sottolinea la necessità di un approccio politico coerente che affronti allo stesso tempo il lavoro minorile e la mancanza di posti di lavoro dignitoso per i giovani. Assicurare che i bambini vadano a scuola e ricevano una istruzione di qualità, almeno fino all’età minima di accesso al lavoro, avrà conseguenze per tutta la loro vita. È l’unico modo per un bambino di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per continuare ad apprendere e per la sua futura vita professionale», ha dichiarato il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder. (fr.cop)

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:35