Due anni di lavoro, cinque Paesi europei coinvolti, tra 150 e 250 minori raggiunti e oltre 500 professionisti interessati: al via il progetto internazionale Culture of Care, finanziato dalla Commissione Europea, per la rilevazione di bisogni specifici e la creazione di una rete di sostegno e prevenzione al fianco di minori maschi che hanno subito violenza sessuale o ne sono potenzialmente vittime. Perché bambini e ragazzini hanno esigenze, difficoltà e bisogni diversi dalle femmine, sia a causa di stereotipi di genere altamente radicati, sia a causa di una minor competenza acquisita sul campo da parte degli operatori, più spesso abituati ad affrontare il fenomeno dal punto di vista femminile.

Il progetto, nell’ambito del programma DAPHNE, si svilupperà in parallelo in Germania, Austria, Bulgaria, Spagna e Italia nei prossimi due anni. A fare da capofila l’organizzazione tedesca DISSENS, mentre il partner italiano è l’Istituto degli Innocenti, affiancato dal Comune di Firenze come associate partner. Completano il quadro AHIGE (Spagna), Verein für Männer- und Geschlechterthemen (Austria) e ANIMUS (Bulgaria).

A condurre la ricerca sul fronte italiano sarà un gruppo di ricercatrici, coordinate dal servizio cooperazione internazionale dell'Istituto degli Innocenti.

Quattro le fasi del progetto Culture of Care:

1) Si comincia con la rilevazione dei bisogni, attraverso focus group e questionari rivolti ai cosiddetti first points of contacts, ovvero educatori, insegnanti, personale delle strutture residenziali e altri operatori che si trovano nella posizione di raccogliere per primi segnali, sintomi e testimonianze delle giovani vittime o potenziali vittime di violenza. Questa prima fase coinvolgerà circa 200 persone per Paese e sfocerà in cinque singoli rapporti nazionali, da cui sarà tratto un rapporto transnazionale in grado di mettere a confronto i risultati raccolti in ogni Paese.

2) Alla luce di questi risultati sarà elaborato un programma di capacity building, ovvero di formazione e implementazione delle competenze, rivolto ai first points of contacts. Il programma formativo coinvolgerà tra le 30 e le 50 persone appartenenti a 3-5 realtà diverse (organizzazioni giovanili, comunità, educatori, ecc.). In questa seconda fase saranno elaborati interventi specifici diretti ai ragazzi e saranno realizzate 3-5 azioni specifiche per ogni Paese. Le varie azioni saranno valutate e daranno vita a 5 rapporti nazionali e un manuale che racchiuda risultati della fase di ascolto, buone pratiche, il programma di capacity building, azioni di supporto e risultati attesi da una campagna di sensibilizzazione.

3) La fase successiva prevede appunto la realizzazione di una specifica campagna di sensibilizzazione, anche attraverso la messa online di un sito web in più lingue, materiale informativo cartaceo, conferenze pubbliche in ciascuno dei Paesi coinvolti.

4) La quarta e ultima fase consisterà nella diffusione dei risultati raggiunti attraverso il web e altri strumenti. La conferenza finale è prevista a Firenze a fine 2018.

Crediti foto: Commissione Europea

Ultimo aggiornamento: 24/01/2019 - 17:43