Si terrà domani all’Istituto degli Innocenti l’incontro con la Prof.ssa O’Donnell, esperta di storia orale a capo di una imponente ricerca sulle Magdalene Laundries, le ragazze madri costrette a “sparire” e dare il figlio in adozione per circa un secolo (ore 15.30, Sala Poccetti). Insieme a lei la Presidente del Tribunale dei Minorenni Laura Laera, che tratterà la legge italiana in merito di adozione in anonimato e ricerca delle origini e le ultime proposte di modifica. Perché il diritto all’identità è un argomento sempre più attuale, anche nel nostro Paese.

Ne è testimone l’Istituto degli Innocenti, a cui giungono sempre più spesso richieste di accesso all’Archivio Storico per ricostruire le proprie origini e risalire alla madre biologica da parte di privati cittadini. In Italia, però, l’accesso a questi atti è ancora estremamente difficile, quando non impossibile. La legge, infatti, impone che i dati circa la presa in carico di un bambino dato in adozione non siano divulgabili se non dopo 100 anni dalla nascita. Resta comunque preclusa la possibilità di risalire alla madre biologica, qualora essa abbia firmato per il totale anonimato. Ma qualcosa sta cambiando.

Il progetto che coinvolge le Madgalene Laundries, dunque, è anche un importante caso di scuola per gli altri Paesi, come l’Italia, che si stanno muovendo sulla via del diritto all’identità. Nell’incontro di domani, Katherine O’ Donnell illustrerà strumenti, metodi e tempistiche della ricerca avviata per ricostruire cosa sia davvero accaduto alle donne sistematicamente rinchiuse in conventi e altri istituti preposti dallo Stato irlandese durante il secolo scorso per ospitare (o meglio, nascondere) coloro che aspettavano un figlio fuori dal matrimonio. Attraverso interviste dirette alle sopravvissute di queste istituzioni, dove avvenivano soprusi di vario tipo, il team sta cercando di ricostruire cosa sia accaduto alle donne e ai loro figli, quasi sempre allontanati e dati in adozione in maniera forzata.

Negli ultimi anni il Governo irlandese ha avviato una Commissione d’inchiesta di ampio raggio sulla vicenda, la cui azione è costantemente monitorabile sul sito del Clann Project. Sul sito è possibile anche reperire informazioni utili per chi volesse intraprendere un percorso di ricostruzione della propria identità biologica o volesse prestare la propria testimonianza.

Un’esperienza che adesso l’Italia si propone di studiare per approfondire le possibili vie da attuare in campo di diritto all’identità.

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Ultimo aggiornamento: 24/01/2019 - 17:43