Il Progetto Nazionale per l'inclusione dei bambini Rom, Sinti e Caminanti promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con la collaborazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e la partecipazione dell'Istituto degli Innocenti si avvia verso la conclusione della terza annualità.

Bologna, tra le città riservatarie (L. 285/1997) che hanno preso parte al progetto, organizza un seminario rivolto a insegnanti, operatori sociali, educativi e sanitari, studenti per tirare le fila del lavoro svolto in questi anni di sperimentazione.

Il seminario dal titolo “A partire dai bambini rom, sinti e caminanti”, riflessioni attorno al progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e camminanti” si terrà venerdì 29 aprile 2016, dalle ore 9,00-13,00 e 14,30-17,00, presso l'Aula Magna Dipartimento di Scienze dell'Educazione.

Abbiamo chiesto a Fabiana Forni, referente del progetto per il Comune di Bologna, cos'è accaduto in questi tre anni.
"Siamo partiti con una piccola sperimentazione, poche classi e pochi bambini, è stato un anno di messa alla prova. Gli istituti coinvolti erano stati selezionati in base alla presenza di bambini risiedenti nelle aree sosta (da noi i cosiddetti "campi" sono da anni aree sosta autorizzate). Da quell'anno zero il coinvolgimento delle scuole è cresciuto, anche grazie al passaparola fra le insegnanti che condividevano i buoni risultati ottenuti. Quest'anno siamo arrivati ad avere 48 bambini e ad essere presenti con il progetto in quattro quartieri della città"

"Il primo vero risultato - continua - è stato proprio questo "effetto traino" dovuto alla buona riuscita del lavoro, che ha permesso di allargare la platea del progetto. Questo significa un maggior coinvolgimento cittadino rispetto a questa tematica e un maggior coinvolgimento della scuola, sono infatti aumentati molto gli insegnanti che frequestano i corsi di cooperative learning (quest'anno circa 50). Insomma una rete più ampia e maggiore attenzione. Inoltre, sui bambini inseriti nel progetto da ormai tre anni i risultati si vedono eccome, a partire dalla migliore integrazione scolastica e extrascolastica, migliori relazioni, l'essere riusciti in alcuni casi a ottenere iter tutelati e certificazioni o percorsi sanitari speciali per problematiche particolari anche gravi. Integrazione significa anche fruizione migliore delle opportunità del territorio"

Una parte del progetto prevede la formazione per insegnanti sul metodo del cooperative learning, una metodologia didattica che coinvolge tutti i bambini della classe attraverso attività diverse dalla classica lezione frontale. "Questo sistema funziona – continua Forni - perchè quando con un tuo compagno ti trovi a condividere strategie per raggiungere un obiettivo comune ti senti ingaggiato e responsabilizzato tanto quanto l'altro. Questo significa raggiungere un livello di coinvolgimento molto maggiore in classe, come racconteranno durante il seminario alcune insegnanti che utilizzano da anni questo sistema"

Oltre alla formazione per insegnanti c'è stato il lavoro degli operatori che sono intervenuti sui percorsi individuali, cercando di venire incontro ai bisogni specifici di questi ragazzi. Un lavoro profondo di conoscenza del loro quadro personale, familiare, scolastico per andare a incidere laddove ci sono margini di miglioramento. "Abbiamo in molti casi lavorato sull'area extrascolastica - spiega - ad esempio proponendo l'attività sportiva, che mediamente loro non frequentano. Questo ha permesso di aumentare il loro grado di autostima e fiducia, e di conseguenza il grado di coinvolgimento in classe e di relazione con i compagni." Altro punto di forza del progetto sono stati i laboratori calibrati sui bisogni specifici delle diverse scuole o classi. "Lo strumento del laboratorio è stato particolarmente apprezzato dalle insegnanti perchè ha permesso di far emergere aspetti che nella normale attività didattica non vengono fuori" Inoltre, il coinvolgimento dei servizi sociali e educativi sul territorio ha permesso alle operatrici di progettare interventi più mirati.

In allegato il programma del seminario e degli eventi correlati
La partecipazione agli eventi è gratuita, necessaria la prenotazione per il convegno del 29 aprile via mail a fabiana.forni@comune.bologna.it

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Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:35