famiglia dopo il divorzio

“Salvare i legami nella separazione: il Servizio post-divorzio” è il seminario che si è tenuto, a Firenze, nella Sala Pegaso della Presidenza della Regione Toscana.

Una giornata di lavori a conclusione della fase di sperimentazione - nel territorio fiorentino - del progetto "Servizio post-divorzio", presentato dall'associazione di promozione sociale Co.Me.Te (Consulenza Mediazione Terapia) e sostenuto dalla Regione Toscana.

Si tratta di un progetto, durato 18 mesi, nel quale la Regione Toscana ha investito 25 mila euro su un problema sempre attuale che riguarda tante coppie e soprattutto bambini.

Quarantasei le coppie che hanno partecipato al progetto alle quali si sono aggiunti 11 genitori singoli che avevano la possibilità di usufruire di dieci incontri gratuiti per una terapia post-divorzio.

Tra coloro che hanno fatto ricorso al servizio vanno segnalate 3 coppie immigrate o miste, 2 genitori single di famiglie immigrate e 7 figli di famiglie immigrate e miste, 11 coppie ricomposte e 3 singles di famiglie ricomposte, 20 figli di famiglie ricomposte, 1 genitore e 1 figlio di famiglia ricomposta omosex. Su richiesta dei Servizi sociali comunali, sono stati organizzati due incontri di formazione-informazione che hanno coinvolto 30 assistenti sociali.

I bambini e ragazzi coinvolti sono stati 85 dei quali otto casi mandati dai Servizi sociali del Comune. Di questi 25 avevano fino a sei anni, 23 tra 7 e 11 anni, 31 in età 12-18 anni e 6 tra 18 e 27 anni.

Giancarlo Francini, psicologo e psicoterapeuta è il presidente di Co.Me.Te: «Non bisogna dimenticare che la famiglia continua anche dopo la separazione o il divorzio. I genitori seguitano a rimanere tali. Si tratta di capire come aiutare la coppia a svolgere le funzioni genitoriali in una fase nuova come la separazione o il divorzio».

Le separazioni e i divorzi sono risultati trasversali indipendentemente dal tipo di professione esercitata: hanno partecipato al progetto 24 impiegati, 7 imprenditori (stesso numero di commercianti e insegnanti), 6 avvocati, 5 dentisti, 4 operai non qualificati, 6 disoccupati e 34 di altre categorie.

«Nella terapia che riguardava le coppie divorziate sono stati coinvolti anche i figli – spiega Carlotta Di Girolamo, che al seminario ha trattato il tema sull’esperienza del legame – mentre nella terapia con le coppie separate, anche se sono stati con i genitori, non sono entrati nei termini dell'accordo della coppia. I problemi maggiori portati dagli ex coniugi sono soprattutto tre: la difficoltà di comunicazione nella coppia e tra genitori e figli; la difficoltà di riconoscimento del ruolo e delle mansioni, soprattutto tra coppie separate; il disagio dei figli nella separazione dei genitori».

Secondo i dati Istat rielaborati dal Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza viene sottolineato un aumento dell'instabilità dei nuclei familiari. Nel 2005 i casi di separazione erano 5.644, cresciuti a 5.889 nel 2008 mentre i casi di divorzio sono passati da 3.311 del 2005 ai 4.164 del 2008. In aumento anche il numero di nuclei familiari coinvolti in attività di mediazione: 556 nel 2006 e 645 nel 2008. Nel 2009 in Toscana i figli minori affidati nelle separazioni sono stati 3.291, mentre nei divorzi sono stati 1.732.

A livello nazionale il 48,8% delle separazioni e il 36% dei divorzi provengono da matrimoni con almeno un figlio minore e nel 2009 i figli minori affidati nelle separazioni sono stati 62.663, mentre nei divorzi sono stati 25.734. Il numero medio di separazioni per 1000 matrimoni, nel 2009 è stato di 329,1 contro i 169,7 nel 1995.

Al seminario hanno partecipato l'assessore al Welfare delle Regione Toscana, Salvatore Allocca e l'assessore Politiche sociali e sanitarie del Comune Firenze, Stefania Saccardi. (sp)

Ultimo aggiornamento: 08/05/2012 - 12:23