Una delle stampe dell'Archivio Storico esposte a "L'occhio della scienza''

Una delle stampe dell'Archivio Storico esposte a "L'occhio della scienza''

C’è anche uno spazio dedicato all’Istituto degli Innocenti e  nello specifico agli album dello Stabilimento Brogi del 1899 e  i successivi repertori realizzati negli anni Venti e Trenta dallo Studio artistico fotografico Fossi, alla mostra “L’occhio della Scienza” in corso al Museo della Grafica di Pisa (Palazzo Lanfranchi, Lungarno Galilei 9) e organizzata in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze. L’esposizione dedicata alla storia della fotografia quale risorsa per la ricerca, la documentazione e la divulgazione scientifica visitabile fino al 26 febbraio  2023.

L’occhio della scienza: un secolo di fotografia scientifica in Italia

Sono quattro le sezioni in cui sono raccolte le 228 stampe digitali dagli originali in esposizione, tra i quali molti inediti, per oltre un centinaio di autori. Quelle dello Stabilimento Brogi e dello Studio artistico fotografico Fossi messe a disposizione dall’Archivio Storico dell’Istituto si trovano nella sezione “Umano” dedicata al contributo della fotografia all’indagine sull’uomo da diverse prospettive (antropologica, etnologica, medica, psichiatrica, giudiziaria).

Gli Innocenti all’Esposizione universale di Parigi del 1900

Il rapporto fra fotografia scientifica e divulgativa e storia dell’Istituto degli Innocenti è tanto stringente quanto probabilmente poco conosciuto. Per rendersene conto basta aprire il catalogo della mostra alle pagine dedicate a “La fotografica documentaria all’Ospedale degli Innocenti per l’assistenza e la cura dell’infanzia”, curate da Fiorenza Redi, Lucia Ricciardi e Antonella Schena, e fare un salto indietro di quasi 125 anni, tornando all’Esposizione universale di Parigi del 1900. Alla quale partecipò anche l’Ospedale degli Innocenti con un nutrito repertorio fotografico (circa 80 stampe raccolte in tre album), curato dallo Stabilimento Brogi, che valsero agli Innocenti il Gran Prix della giuria e la medaglia d’oro come miglior brefotrofio d’Europa.

Gli album dello Stabilimento Brogi e la documentazione della riforma sanitaria di fine ‘800

L’iniziativa fu presa dal commissario direttore Gustavo Pucci che nel 1899 incaricò lo Stabilimento Brogi, fra i più prestigiosi Firenze e conosciuto anche a livello europeo, di documentare con il moderno mezzo fotografico i significativi interventi di riqualificazione edilizia degli spazi destinati all’accoglienza e alle cure e soprattutto la radicale riorganizzazione della gestione sanitaria avvenuta nella seconda parte del ‘800.

Anche questa è un’altra pagina da raccontare e riscoprire. L’attenzione alle condizioni di salute delle bambine e dei bambini è stata centrale fin dalle origini dell’Ospedale come dimostrano i numerosi documenti contabili custoditi dall’Archivio storico che certificano le spese sostenute per i servizi dei medici esterni e per l’acquisto di farmaci. Nell’ultimo decennio dell’800 però questa vocazione trovò la massima espressione: la gestione sanitaria venne progressivamente internalizzata tramite l’assunzione di medici stipendiati residenti nelle strutture e fu istituita una direzione sanitaria interna affidata a un medico affiancato da personale scelto fra le suore vincenziane che impartivano corsi di infermieristica alle giovani accolte nelle strutture. Inoltre fu promossa una “medicina sociale” educativa nell’esercizio quotidiano di corretti comportamenti igienico sanitari.  Fu proprio per documentare questo radicale processo di riorganizzazione e presentarlo all’esposizione universale di Parigi che il commissario-direttore Pucci decise di puntare sul mezzo fotografico - nato ufficialmente nel 1839 - che già alla fine del secolo aveva raggiunto un livello di qualità molto alto.

I repertori dello Studio artistico fotografico Fossi

Non sarà l’unica volta che l’Istituto farà ricorso alla fotografia per raccontare i progressi dei propri servizi e strutture: la modernizzazione avviata con la riforma sanitaria di fine ‘800 ebbe infatti ulteriori sviluppi nei primi decenni del secolo successivo quando agli Innocenti fu aperto il Nido diurno.  E’ in quel periodo che compaiono i repertori fotografici realizzati dallo Studio artistico fotografico Fossi in formato di cartoline postali. Ancora non sono chiare le circostanze esatte in cui furono commissionate quelle fotografie: al di là dei motivi, ancora al vaglio delle ricercatrici dell’Archivio storico, è sicuro che quelle stampe raccontano per immagini un’altra pagina della storia dell’Istituto.

Ultimo aggiornamento: 06/12/2022 - 10:59