Get Up è il progetto che mette al centro gli adolescenti: saranno i ragazzi a elaborare idee utili alla loro città, e soprattutto a decidere come metterle in pratica. Se ne parla oggi e domani, 12 e 13 ottobre, al seminario nazionale organizzato all’Istituto degli Innocenti.

Get Up, acronimo per “Giovani Esperienze Trasformative di Utilità sociale e Partecipazione”, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle Città Riservatarie ex lege 285/97, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, rinnova l’impegno ormai ventennale dell’Istituto degl’Innocenti nel dare attuazione alla legge 285/97 (la legge che garantisce una quota riservata del Fondo nazionale infanzia adolescenza alle città più grandi e “problematiche” in materia di infanzia e adolescenza).

Gli obiettivi e i contenuti del progetto fanno parte sia del lavoro di ricerca e documentazione dell’Istituto sia dell’impegno sul campo a fianco degli operatori del settore. “E’ una grande sfida da cogliere il tentativo di promuovere una “rilettura” dell’adolescenza da parte del mondo adulto e dei rapporti fra mondo adulto e gli adolescenti, valorizzando le capacità, le attitudini e le aspirazioni delle ragazze e dei ragazzi”, commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida.

Partecipando a Get Up ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni avranno la possibilità di instaurare un rapporto di dialogo con le istituzioni pubbliche per affrontare e risolvere i problemi che si presenteranno nella realizzazione delle loro idee per il territorio, “scoprendo attraverso i loro progetti il valore etico della cittadinanza attiva e del contributo che ognuno può dare alla propria comunità locale”, conclude Giuffrida.

La due giorni agli Innocenti servirà per dare indicazioni utili a chi (rappresentanti dei Comuni, insegnanti e facilitatori) lavorerà a livello locale per far decollare il progetto. Il lavoro si svolgerà nelle scuole che sceglieranno se realizzare “cooperative scolastiche” (che hanno un loro statuto, un loro consiglio di amministrazione e un’assemblea dei soci) o esperienze di “service learning” (una metodologia d’insegnamento che combina lo studio a scuola con l’impegno a favore della comunità locale). I ragazzi che parteciperanno potranno veder riconosciuta l’esperienza come alternanza scuola-lavoro (obbligatoria per gli studenti con la legge della "Buona Scuola") o come crediti formativi.

Ultimo aggiornamento: 13/10/2017 - 20:42