L’approvazione in Parlamento della nuova legge contro il cyberbullismo, che prevede una stretta sul web e il coinvolgimento delle scuole nel contrasto del bullismo sul web è “un grande risultato” per l’Istituto degli Innocenti che da tempo lavora sul tema e ha portato avanti negli ultimi mesi, per conto del Dipartimento per le Pari Opportunità e con il patrocinio del Miur, un progetto pensato per prevenire e contrastare violenza, bullismo e cyberbullismo, abuso e sfruttamento sessuale che ha coinvolto ragazzi, insegnanti e dirigenti scolastici di diverse scuole italiane.



Il progetto si è sviluppato prima nelle classi, per spiegare ai ragazzi come difendersi da fenomeni come il cyberbullismo, e poi in forma seminariale ha coinvolto dirigenti scolastici e insegnanti, per dare loro strumenti per individuare le situazioni di disagio e rafforzare gli interventi di protezione e assistenza.



“Abbiamo avuto la percezione che i ragazzi non avessero la piena consapevolezza non solo dei rischi connessi all’utilizzo del web ma anche delle conseguenze – anche in termini giuridici – delle loro condotte, ma si sono dimostrati molto interessati a partecipare alle riflessioni soprattutto se fatte con modalità e strumenti partecipativi, ad esempio attraverso l’utilizzo di giochi di ruolo, attività laboratoriali o dibattiti che li coinvolgessero di più”, spiega Raffaella Pregliasco, responsabile del servizio Cooperazione Internazionale dell’Istituto degli Innocenti.



Attività di questo tipo potranno ora, grazie alla nuova legge, essere diffuse in molte più scuole anche su impulso dei docenti che saranno nominati referenti delle iniziative contro il cyberbullismo.



“Una delle azioni fondamentali per rendere operativa la legge sarà quella di sviluppare un adeguato intervento formativo diretto agli insegnanti che – continua Pregliasco – dovranno saper riconoscere il fenomeno ed essere in grado di intervenire. Serve una formazione multidisciplinare, uniforme su tutto il territorio nazionale”.



La scuola dovrà riferirsi alla rete degli altri soggetti impegnati nella lotta contro il cyberbullismo, dai servizi sociali alla polizia postale, in modo da poter prevedere in prospettiva anche protocolli di intervento e presa in carico dei ragazzi in difficoltà.



Conclude Pregliasco: “Un intervento efficace contro il cyberbullismo non può infine prescindere dalla ricerca di un confronto con i genitori che dovranno essere coinvolti nelle attività di contrasto e prevenzione”.

Ultimo aggiornamento: 30/05/2017 - 15:40