Sono stati 45 i progetti, scelti fra 262 proposte, analizzati dall’Istituto degli Innocenti nel rapporto “Esperienze e buone pratiche di progettazione sociale nella Regione Lazio” che è stato presentato il 28 febbraio a Roma.

La selezione di esperienze territoriali, molto diversificate, è stata finanziata dalla Regione Lazio nell'ambito del "Pacchetto Famiglia". Con questa opportunità, offerta agli operatori del terzo settore, la Regione si è aperta al “possibile” con un’azione che ha lasciato ampio spazio alla progettazione dal basso. Il risultato? Una grande varietà di proposte che vanno incontro alle famiglie più fragili, per soluzioni flessibili e pronte a rispondere a bisogni specifici in contesti complessi e che cambiano rapidamente.

Il rapporto è il primo risultato concreto nato dall’accordo tra Istituto degli Innocenti e Asilo Savoia sottoscritto il 16 ottobre scorso per sostenere e monitorare quei progetti di rinnovamento nel settore delle politiche educative e sociali rivolte all’infanzia e alla famiglia che la Regione Lazio ha raccolto nel “Pacchetto Famiglia” che comprende anche l’attivazione di nuovi nidi e altri interventi in aiuto alle famiglie.

La scelta di raccogliere i progetti è anche un modo per tracciare una mappa dei bisogni e delle proposte di intervento, per raccogliere, con l’aiuto del mondo del terzo settore, idee e spunti a sostegno della programmazione regionale delle politiche per bambini e famiglie.

Tre sono i comuni denominatori condivisi dalle esperienze progettuali analizzate. Uno è quello dell’autonomia, ovvero la necessità di offrire percorsi a nuclei familiari, spesso madre e figlio, o agli adolescenti che possano aiutare le persone a costruire un loro progetto di vita. Una seconda sfida è quella di sfruttare le risorse e opportunità offerte da strumenti nuovi (quali il REI, il reddito di inclusione) nella logica di rafforzare competenze e determinare un cambio di passo anche culturale nel lavoro di presa in carico delle famiglie fragili, da giocarsi anche nella sfera della partecipazione attiva ai percorsi. Il sostegno alla genitorialità e l’esigenza di riconoscere e attivare la “risorsa famiglia” è il terzo pilastro messo in luce dal rapporto.

Il lavoro si conclude con alcuni spunti per il futuro: tra questi la necessità di ridurre le disparità territoriali, coinvolgendo anche i territori che non si sono ancora messi in gioco. Per farlo, suggerisce il rapporto, è necessario accompagnare lo stesso percorso di progettazione: “È auspicabile quindi prevedere un percorso di “accompagnamento” alla progettazione che agisca su più livelli, sostenga la condivisione fra i diversi attori degli “scenari” di riferimento in termini sia strategici (dove vogliamo andare, con quali interventi, quali sono i concetti chiave per esempio con riferimento alla innovatività) che metodologici. Tale percorso si collega ad una maggiore strutturazione degli strumenti a supporto della progettazione (modelli, linee di indirizzo)”.

“Le conclusioni del lavoro portato avanti da Istituto degli Innocenti e Asilo Savoia evidenziano inoltre quanto siano importanti – spiega la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida - anche il coordinamento e la co-progettazione a livello territoriale con il coinvolgimento dei servizi, una valutazione “partecipata”, una maggiore documentazione del processo e dei risultati raggiunti per poter in futuro diffondere e promuovere al meglio le buone pratiche e per riprogrammare e aggiornare le politiche rivolte a infanzia, adolescenza e famiglie”.

“Questo rapporto di valutazione – commenta Giovanni Palumbo, direttore generale dell’Istituto degli Innocenti - è il primo importante risultato di un impegno in favore della Regione Lazio che vede coinvolte le professionalità dell’Istituto degli Innocenti, forti dell’esperienza maturata, in tema di monitoraggio dei servizi educativi per l’infanzia, nell’ambito di consolidati rapporti convenzionali con il Governo”.

Ultimo aggiornamento: 07/03/2018 - 10:47