In un Paese impoverito e che invecchia, dove i bambini sono sempre di meno è possibile pensare che i “nonni volontari” possano essere una risorsa per aumentare e promuovere l’inclusione dei bambini e delle famiglie fragili?

Si sviluppa a partire da questo interrogativo l’evento in programma mercoledì 6 giugno nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti nato per presentare ufficialmente il progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”, promosso da Auser Lombardia, che si pone l’obiettivo di creare una rete di nonni e nonne di comunità per dare una mano ai genitori che si trovano in situazioni difficili.

Il progetto è realizzato nell’ambito del bando per la prima infanzia, affidato per la gestione da Fondazione con il Sud all’Impresa Sociale “Con i bambini”. È finanziato dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa che nasce da un'intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate dall’Acri, dal Forum Nazionale del Terzo Settore e dal Governo. Il progetto coinvolge quattro regioni: Lombardia, Toscana, Umbria e Basilicata.

All’evento di presentazione all’Istituto degli Innocenti interverranno Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti, Stefania Saccardi, assessore Salute, Welfare e Integrazione Socio-sanitaria della Regione Toscana, Giuseppe Rogantini Picco, dell’Impresa Sociale “Con i bambini” e componente del C.D.A. della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Lella Brambilla, presidente di Auser Lombardia.

Modererà la tavola rotonda Susanna Mantovani, professore onorario di Pedagogia generale e sociale dell’Università di Milano Bicocca e sono attesi interventi di Donata Bianchi, responsabile Monitoraggio e Ricerca dell’Istituto degli Innocenti, Enzo Costa, presidente di Auser Nazionale, Paola Milani, professore straordinario di Pedagogia generale e sociale dell’Università di Padova e Chiara Saraceno, sociologa, professore onorario del Collegio Carlo Alberto di Torino.

“I nonni da sempre svolgono un ruolo fondamentale nel welfare familiare – spiega Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti – e in Italia sono spesso loro che danno una mano nell’educazione dei nipoti, punti di riferimento fondamentali con il loro bagaglio di esperienza e memoria, e sono sempre loro che danno un sostegno nella cura dei bambini per bilanciare le carenze o l’assenza di servizi offerta dai territori. Ma quando i nonni non ci sono? Le difficoltà rischiano di ripercuotersi sulla crescita dei bambini. Grazie al progetto Auser i nonni volontari possono contribuire ad ampliare l’offerta di soluzioni e servizi rivolti ai bambini e alle famiglie, con particolare attenzione a quelle in cui vi è una qualche fragilità nell’esercizio del ruolo genitoriale”.

Aggiunge il direttore generale dell’Istituto degli Innocenti, Giovanni Palumbo: “L’Istituto è felice di poter dare il proprio contributo al progetto dei nonni volontari ed è impegnato a coordinare e realizzare il monitoraggio e il piano della documentazione selezionando le buone pratiche realizzate sui territori”.

Ultimo aggiornamento: 06/06/2018 - 11:52