È arrivato il via libera definitivo in Consiglio dei Ministri, al Piano nazionale che accorpa i nidi e la scuola dell’infanzia e trasforma i due segmenti educativi in un unico sistema integrato di istruzione da 0 a 6 anni.

Il Piano è anche una delle principali novità previste dalla legge 107 del 2015 (la “Buona Scuola”) che stanzia anche risorse specifiche per il potenziamento dei servizi offerti alle famiglie, per l’abbassamento dei costi sostenuti dai genitori, con l’intento di superare disuguaglianze e barriere territoriali, economiche e culturali.

Il nuovo sistema punta a portare al nido il 33% dei bambini sotto i 3 anni di età e a garantire la presenza di servizi educativi per la primissima infanzia in almeno il 75% dei Comuni. Il Piano prevede inoltre: la qualificazione universitaria per le insegnanti dei nidi, la formazione in servizio per tutto il personale, il coordinamento pedagogico fra nidi e scuole dell’infanzia, la riduzione delle rette.

Per il primo anno di attuazione sono stati già stanziati 209 milioni (saranno 239 milioni a regime), i cui criteri di riparto hanno avuto il via libera in Conferenza Unificata lo scorso 2 novembre e ora saranno assegnati agli enti locali, sulla base della programmazione già fatta pervenire dalle Regioni.

Se ne è parlato al convegno "Verso il sistema nazionale dell'educazione e dell'istruzione dalla nascita fino a sei anni, il contributo della Toscana", alla presenza del Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Gabriele Toccafondi.

All’appuntamento del 12 dicembre scorso all’auditorium di Santa Apollonia di Firenze, ha portato i suoi saluti Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti: “Il ‘segmento zero sei’ è un nuovo fondamento del sistema italiano di educazione ed istruzione. Importante ora è lavorare per dare risposte valide alle esigenze delle famiglie”.

Giuffrida ha fatto notare che in Toscana le buone politiche regionali per lo sviluppo e la qualificazione dei servizi educativi per l’infanzia sono state accompagnate dalla scelta che la Regione ha fatto, ormai più di venti anni fa, di dotarsi di un Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, istituito per legge presso l’Istituto degli Innocenti (con L.R. 25/1994, aggiornata con L.R. 31/2000).

Il Centro è impegnato in attività di consulenza e ricerca, utili per la programmazione, l'attuazione e il monitoraggio alle politiche regionali rivolte ai bambini e alle famiglie, è il contesto naturale di incontro e confronto con il territorio, un luogo dove gli operatori che lavorano nella rete dei servizi educativi possono formarsi e informarsi e dove le esperienze di ciascuno sono messe a valore per la crescita di tutto il sistema.

“È proprio nel quadro dei programmi del nostro Centro regionale – spiega la presidente dell'Istituto degli Innocenti - che sono state sviluppate, anni fa, le prime azioni di valorizzazione del cosiddetto “tuscan approach” all’educazione dei bambini, utili ora per le prospettive di attuazione della riforma 0-6”.

Ultimo aggiornamento: 18/12/2017 - 21:23