web: tra rischi e opportunità

Internet è un argomento tabù tra ragazzi e genitori, è questo uno dei risultati dell' indagine annuale Telefono Azzurro-Eurispes scaturita da 1.496 questionari compilati da ragazzi tra i 12 e i 18 anni e di oltre 1.200 dai genitori. I genitori infatti conoscono poco la rete tanto che i figli con un profilo su Facebook sono in percentuale il doppio dei genitori.
La ricerca della Onlus è incentrata soprattutti sugli allarmi e i pericoli della rete dal cyberbullismo all'uso di videogiochi violenti, dal sexting alla cyberdipendenza e sottolinea il ruolo di bussola che dovrebbero avere i genitori nell'era delle nuove tecnologie. La difficoltà dei genitori di muoversi nel mondo virtuale porta spesso ad una serie di divieti nei confronti dei ragazzi sia per quanto concerne la navigazione in rete che l'utilizzo di deice tecnologici. In effetti, nell'ultimo rapporto pubblicato da EU Kids Online l'Italia viene classificata come un paese “a basso uso e a basso rischio”: quindi se bambini e ragazzi italiani sono meno a rischio è soltanto perchè utilizzano di meno lo strumento, ma questo porta ad una scarsa conoscenza della rete che produce a sua volta insicurezza ed espone i ragazzi a inutili rischi.
Giovanna Mascheroni, ricercatrice dell'Università Cattolica di Milano e referente italiana di EU Kids Online, ha infatti ricordato in occasione dell'uscita del rapporto nell'ottobre 2011 che “politiche orientate a limitare l’esposizione ai rischi online sono oltremodo dannose nel nostro paese rischiando di acuire il divario digitale”.
E' la scuola secondo i ricercatori di Eu Kids Online il luogo ideale dove educare ad un uso responsabile e consapevole di internet e la media education deve entrare a far parte dei percorsi formativi della scuola italiana.
Sonia Livingstone, professore della London School of Economics e coordinatrice del progetto, ha sottolineato come “Lo scenario che emerge dalla nostra ricerca dovrebbe incoraggiare le scuole, i genitori, i governi, la società civile, le imprese, e gli stessi ragazzi a lavorare insieme per bilanciare le opportunità e i rischi offerti dalle nuove tecnologie”.

Ecco le raccomandazioni in sintesi scaturite dall'ultima ricerca Eu Kids On Line:


Raccomandazioni (in sintesi):


1. I ragazzi hanno il diritto alla protezione e alla sicurezza online ma devono anche
assumersi la responsabilità di salvaguardare se stessi e rispettare i diritti degli altri su
internet.
2. É importante che le istituzioni di regolamentazione continuino a sottolineare con enfasi la
rilevanza delle opportunità che internet offre ai ragazzi.
3. É indispensabile una rinnovata attenzione verso la sicurezza online dei più piccoli.
4. I messaggi sulla sicurezza online devono essere adeguati ai nuovi e molteplici modi
d'accesso alla rete.
5. Il supporto educativo e la digital literacy sono necessari per coloro che non raggiungono i
livelli più elevati nella scala delle opportunità.
6. I contenuti online positivi devono diventare una priorità politica.
7. Le competenze sulla sicurezza digitale sono necessarie per assicurare un'adeguata
capacità di reagire ai rischi.
8. I provider dei servizi di social networking devono assicurare la massima protezione per i
profili dei minori.
9. La sensibilizzazione sui rischi online deve essere bilanciata, proporzionata e indirizzata ai
soggetti che sono maggiormente esposti ai danni.
10. É necessario promuovere la consapevolezza dei genitori rispetto ai rischi e alla
sicurezza online.
11. Le reazioni all'esposizione dei più giovani a contenuti sessuali online devono essere
proporzionate e devono concentrarsi su coloro che hanno maggiori probabilità di essere
disturbati o danneggiati da tali situazioni.
12. Le reazioni al problema del bullismo devono dedicare eguale attenzione sia agli episodi
online che a quelli offline.
13. I genitori devono essere maggiormente consapevoli della frequenza con cui i ragazzi
incontrano offline persone conosciute per la prima volta su internet.
14. É indispensabile richiamare l'attenzione delle istituzioni politiche sui nuovi rischi che
minacciano i bambini e i ragazzi, specialmente quelli provenienti dai contatti fra pari.
15. Le iniziative di sensibilizzazione devono formulare dei messaggi sulla sicurezza in cui
vengano messe in luce le strategie di reazione più efficaci, l'importanza sia del supporto
sociale (per esempio la condivisione con genitori, amici e insegnanti) che degli strumenti
tecnici utili a limitare i rischi online.
16. Le azioni volte ad accrescere la consapevolezza tra i genitori dei rischi e della sicurezza
online devono includere la promozione delle capacità di mediazione pratica.
17. I filtri famiglia devono tenere conto delle necessità, della conoscenza e degli interessi dei
genitori al fine di migliorare l'acquisizione e lo sviluppo di soluzioni tecniche più efficaci.
18. I livelli di mediazione scolastica sono alti ma è necessario incrementarli, perché ci sono
ancora troppi bambini che non beneficiano della guida e dei suggerimenti degli insegnanti.
Dal momento che le scuole hanno le risorse per parlare a tutti i ragazzi indistintamente, sono
loro a doversi assumere la responsabilità di coinvolgere le fasce di popolazione più
difficilmente raggiungibili.
19. Le aziende devono svolgere un ruolo proattivo nell'incentivare la consapevolezza dei
rischi online e nel promuovere l'educazione alla sicurezza attraverso modalità che siano
accessibili e rilevanti.
20. Raccomandazioni cross-nazionali: una maggiore diffusione della banda larga tra la
popolazione coincide con livelli di esposizione ai rischi online superiori ma non con maggiori
opportunità; questo suggerisce che un accesso migliore comporta dei rischi maggiori di
quelli che sono presi in considerazione dalle istituzioni. Nei paesi in cui i ragazzi possono
contare su un'offerta educativa più ricca, o hanno a disposizione un numero maggiore di
computer nelle classi, le competenze digitali sono più alte; l'educazione esercita dunque un
ruolo positivo nella promozione dell'alfabetizzazione e della cittadinanza digitale, e deve
essere valorizzata e incentivata in tutti i paesi. (francesca conti)

Ultimo aggiornamento: 14/05/2012 - 13:53