seminario sul rifiuto scolastico.

A scuola si sta bene! Rifiuto scolastico, disturbi dell’umore, disturbi alimentari: conoscenza e strategie di rete” è il titolo dell'incontro (vedi programma – 52Kb) che si tiene all'Istituto degli Innocenti il 27 ottobre.

Promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca con l'Ufficio Scolastico regionale per la Toscana, il seminario si svolge dalle 9.00 alle 17.00. Vengono trattati argomenti estremamente attuali sui quali si vuole aprire il dibattito con docenti universitari, politici, neuropsichiatri, psicopedagogisti e insegnanti.

La giornata di lavoro verrà aperta da Elisabetta Bonalumi, dirigente scolastico Scuola polo regionale per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare e dalla presidente dell'Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi.

Uno degli argomenti di discussione del seminario è la “Contestualizzazione e storicizzazione dei disturbi” nel quale verrà illustrato anche un quadro d’intervento con i riferimenti normativi.

Sul tema del rifiuto scolastico, sui disturbi dell'umore e sui disturbi alimentari sarà proposto un “Inquadramento della patologia e riconoscimento dei segni premonitori” e verranno presentati dei casi clinici vissuti dai docenti. Al termine di ogni sessione di lavoro si terrà un forum di discussione nel quale ci saranno interventi integrati scuola-territorio con la presentazione di buone pratiche.

I giovani che abbandonano prematuramente la scuola in Italia, secondo dati Istat del 2010 sono il 18,8%. Di questi il 22% sono maschi e il 14,4% femmine. Le percentuali più alte di abbandono scolastico riguardano la Sicilia con il 26% (29,3% maschi e 22,6% femmine). Trento, con l'11,8% ha i dati più bassi in assoluto (13,7% maschi e 9,9% femmina). In Toscana i numeri sono di poco sotto la media nazionale con il 17,6% (maschi 20,3% e femmine 14,8%).

Patricia Bettini, è una psicopedagogista del Coordinamento centri di consulenza giovani dell'ASL 10 di Firenze: «Dagli anni '80 i Ccg si occupano di fare prevenzione e primo accoglimento sul disagio, sia per quanto riguarda fobia scolare, disturbi alimentari e dell'umore. Lavoriamo anche sulla promozione dei fattori protettivi e sappiamo che la scuola è molto importante per la promozione del benessere. Due dei grossi problemi dei ragazzi di oggi sono l'autostima e la difficoltà di socializzazione. E spesso la scuola non lavora per ridurre le cause di rischio come la rivalità. Oggi si parla di più di questi problemi rispetto al passato ma bisogna dire che alcuni fattori vanno a incidere maggiormente sui problemi dei ragazzi: influenza della TV, internet e cause socio-familiari». (sp)

Ultimo aggiornamento: 28/05/2012 - 12:46