I tablet e l'educazione

In un recente Forum con i lettori del quotidiano La Repubblica Francesco Profumo, neoministro dell'Istruzione, ha affermato non solo che i ragazzi sono nativi digitali e la loro scuola deve diventare moderna e visionaria, ma anche che si può fare una scuola web 2.0 con strumenti diversi e costi ridotti per le famiglie. Uno degli strumenti sul quale il neoministro si è soffermato è il tablet con le sue infinite potenzialità sia come libro di testo in progress scritto dagli insegnanti stessi che come banco touch oppure come blocco note.
Già in Italia esistono casi di successo di utilizzo dei tablet nelle scuole a partire dall'Istituto Cecco Angiolieri di Siena che aderisce al progetto Cl@ssi 2.0 per i cui allievi il tablet diventa libro e quaderno nello stesso tempo su cui lavorare a scuola e a casa.
Sempre finanziato con Classi 2.0 l'Istituto Comprensivo Via Brianza di Bollate in provincia di Milano fa parte del progetto Apple Teacher Institute in cui l'iPad è utilizzato in maniera integrata con dispositivi già esistenti nella scuola come la LIM. I tablet sono stati distribuiti prima tra gli insegnanti affinchè familiarizzassero con lo strumento e le sue potenzialità e solo in un secondo tempo tra gli alunni che adesso utilizzano l'iPad come un qualsiasi altro strumento di studio, ma non prima di aver seguito un corso di navigazione sicura.
In Trentino invece una sperimentazione ha coinvolto sei classi di scuole superiori e una di scuola media, dove ogni allievo ha ricevuto un tablet completo di libri di testo digitalizzati e messi a disposizione gratuitamente da varie case editrici, in questo modo non solo gli zaini dei ragazzi sono diventati più leggeri ma grazie all'utilizzo di questo device è stato possibile offrire loro la possibilità di approfondire i contenuti andando oltre il libro di testo.


Ancor più interessanti gli esempi in giro per il mondo come quello dell'India dove il governo ha regalato un tablet Android dal costo molto contenuto chiamato "Aakash" a tutti gli studenti, il tablet è riconosciuto dalle istituzioni come strumento molto utile per la formazione.
Esemplare soprattutto il caso della Corea del Sud che ha previsto di passare completamente all'utilizzo dei tablet nelle scuole di primo grado entro il 2014 e entro il 2015 a una digitalizzazione totale dei libri scolastici. Verrà inoltre realizzata una network cloud che permetterà a tutti gli studenti di accedere ai testi anche da casa attraverso una semplice connessione ad Internet. Non solo grazie ad un investimento ingente di circa 2 miliardi di dollari sarà attivato il Wi-fi libero in tutte le scuole e saranno stanziati sostegni economici per le famiglie meno abbienti.
A chiudere questa veloce carrellata non poteva mancare l'esperienza di Auburn,nel Maine dove il distretto scolastico ha stanziato 200mila dollari per l'acquisto di numerosi iPad 2 da far utilizzare ai bambini che frequentano la scuola materna con l'intento di migliorarne l'apprendimento, l'iniziativa però non ha mancato di suscitare preoccupazioni e perplessità da parte di alcuni insegnanti e genitori per la giovane età degli internauti.


L'Italia è ancora lontana da numeri e iniziative come quella della Corea del Sud e le esperienze italiane restano sporadiche, senza dubbio la dotazione di device tecnologici non è sufficiente a trasformare la scuola tradizionale così come la conosciamo in una scuola 2.0 come auspica il ministro Profumo. Inoltre la banda larga italiana supera, secondo l'Akamai Report, la velocità di 5 Mb/s solo per il 10% delle connessioni raggiungendo il 5% della popolazione contro il 97% della Corea del Sud. Le infrastrutture e le tecnologie senza educazione ai media rivolta a bambini e adulti non sono certamente sufficienti ma l'Italia non potrà offrire ai propri figli un'educazione al passo con i tempi se le due cose non procederanno di pari passo. (francesca conti)

Ultimo aggiornamento: 14/05/2012 - 10:41