Foto Forum nazionale Zerosei a Torino

La sfida per il futuro è riuscire a garantire coerenza e integrazione progettuale al sistema di educazione e di istruzione Zerosei, dando così un’interpretazione avanzata di ciò che lo spirito della riforma del 2017 ha introdotto come novità. Ma anche riuscire a sciogliere i nodi ancora irrisolti su formazione unitaria di educatori e docenti; integrazione delle competenze tra livello centrale e periferico; gratuità per il segmento 0-3.

Si è svolto su questo doppio binario di buone pratiche, già messe in campo da alcune realtà, e spunti di riflessione per il futuro, il forum nazionale sul tema dei Poli Zerosei, che si è svolto il 15 aprile a Torino.

La rivoluzione normativa per il sistema integrato Zerosei

La cosiddetta legge sulla “Buona scuola”, ovvero la Legge 13 luglio 2015, numero 107, e il conseguente decreto legislativo 13 aprile 2017, numero 65, hanno istituito a livello nazionale il sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni, come primo tassello del percorso formativo individuale. Questo aggiornamento normativo, che finalmente ha riconosciuto, nei fatti, il diritto dei bambini all’educazione a partire dalla nascita, rappresenta una novità molto importante perché riconduce all’unitarietà due percorsi formativi che fino a quel momento si muovevano su binari paralleli:

  • i servizi educativi per la prima infanzia, di cui il nido d’infanzia costituisce l’asse portante
  • la scuola dell’infanzia.

La riforma ha superato radicalmente quel retaggio assistenziale e custodialistico che ha caratterizzato negli anni l’identità dei servizi per la prima infanzia e iscrivendo lo Zerosei nell’ambito dell’educazione e dell’istruzione lo ha pienamente ascritto alle competenze del Ministero dell’Istruzione.

Il ruolo dell’Istituto degli Innocenti, un monitoraggio decennale

L’Istituto degli Innocenti, che è la più antica istituzione pubblica italiana dedicata alla promozione e alla tutela dei diritti dei bambini, rappresenta ancora oggi una realtà unica e all’avanguardia a livello nazionale.

L’Istituto, infatti, ha inaugurato il polo Zerosei con servizio educativo integrato già nel 2016, anticipando di fatto l’orientamento della riforma nazionale. Non solo. Lo scorso anno, l’Istituto degli Innocenti ha pubblicato un volume che dà conto di un’indagine decennale, curata dall’Istituto stesso, basata su un campione di 50 Comuni italiani in cui vive più di un quinto dei bambini con meno di 2 anni (21%).

Il volume, dal titolo “Educazione Zerosei. Diritti, qualità e accessibilità nel sistema integrato”, propone contributi di carattere generale, analisi dei dati, riflessioni e spunti su possibili strategie di rafforzamento e sviluppo dell’offerta di nidi in Italia. Dal monitoraggio emerge che la situazione nel nostro Paese è ancora discriminante rispetto all’opportunità di accesso ai servizi da parte dei bambini: a fronte di situazioni privilegiate come quella della Toscana, che ha già superato il target europeo del 33%, in altre realtà, in particolare nelle Regioni del Sud Italia, l’accesso ai servizi è ancora fermo al 10%. Il volume, inoltre, raccoglie il ricco repertorio delle esperienze dei Comuni italiani coinvolti nello svolgimento del monitoraggio.

Da Trieste e Napoli: il percorso itinerante dei seminari

I risultati del monitoraggio sono stati anche oggetto di riflessione in occasione di un percorso itinerante che ha coinvolto alcune città italiane. La riforma ha infatti promosso lo sviluppo di strutture di coordinamento territoriale Zerosei, investimenti in formazione per educatori e docenti, la costituzione di laboratori di sperimentazione e innovazione all’interno dei cosiddetti ‘poli per l’infanzia’.

Queste tre tematiche sono un terreno di sperimentazione diffusa in molte realtà locali del Paese ed è su questi temi, con i risultati del monitoraggio sullo sfondo, che si sono svolti i seminari itineranti in città come Verona, Roma, Napoli, Milano, Bologna, Trieste e Torino.

Il forum nazionale a Torino, uno sguardo al futuro

Il Forum nazionale sul tema dei Poli Zerosei, che si è svolto sabato 15 aprile a Torino, si inserisce nel percorso itinerante che, nell’ultimo anno e mezzo, ha coinvolto molte città italiane. L’evento ha raccontato in maniera approfondita un percorso di lavoro che si è sviluppato nella città di Torino, grazie a una serie di workshop realizzati dall’Istituto degli Innocenti.

Tra le varie tematiche trattate, ha assunto una certa centralità l’attenzione del Comune di Torino sui poli Zerosei e l’impegno affinché si riesca a dare una reale concretezza a un percorso educativo integrato e continuativo. L’idea che ci sia una coerenza e una forma di integrazione progettuale nell’intero arco Zerosei è una scommessa molto importante che è stata approfondita durante il Forum nazionale.

Accanto a questo, però, sono emersi anche spunti di riflessione su alcuni nodi irrisolti che, a sei anni dalla riforma, richiedono ancora attenzione.

  • Il primo punto riguarda la formazione degli educatori e dei docenti che procede ancora su percorsi distinti impendendo agli uni di svolgere il lavoro degli altri, e viceversa. Elemento, questo, che non favorisce l’integrazione dell’offerta educativa.
  • Altro nodo sta nel fatto che la scuola dell’infanzia benefici di una competenza statale diretta, mentre i nidi rientrino nelle competenze delle Regioni e dei Comuni, impedendo di fatto una programmazione congiunta.
  • Infine, terzo punto critico è la distanza tra la scuola d’infanzia sostanzialmente gratuita (eccetto che nel caso delle scuole paritarie private, oggetto comunque di finanziamento pubblico) su tutto il territorio nazionale e i nidi d’infanzia per cui è previsto il pagamento di una retta, pur alleggerita in alcune realtà del Paese grazie a varie forme di agevolazione tariffaria (bonus Inps, bonus regionali, etc.).

“Sul tema dello Zerosei - ha detto il direttore dell’area infanzia e adolescenza dell’Istituto degli Innocenti, Aldo Fortunati, chiudendo l’evento di Torino - prevediamo di organizzare a Firenze una nuova iniziativa nazionale in autunno. Da questo ciclo di seminari itineranti verranno certamente fuori altre riflessioni, anche su questi nodi ancora irrisolti, che potranno trovare sintesi nella nostra prossima occasione di confronto. L’idea è di restituire alla politica nazionale alcuni spunti di riflessione per disegnare un’ipotesi di aggiornamento della riforma, dopo sei anni dal suo esordio”.

Ultimo aggiornamento: 18/04/2023 - 14:37