Diritti e doveri per l’alternanza scuola-lavoro. Gli studenti e le studentesse, che dalla terza superiore sono tenuti a scegliere un percorso lavorativo (come richiede la legge 107/2015), progettato dalla scuola, da realizzare in aziende e istituzioni, avranno presto a disposizione un documento, la Carta dei diritti e dei doveri (che ha intanto avuto il via libera del Consiglio di Stato), che chiarisce quali regole devono essere rispettate in ogni progetto di alternanza.

Tra i diritti dei ragazzi ci sono un’informazione chiara, trasparente e puntuale sulle attività che andranno a svolgere e il riconoscimento di quello che hanno imparato nelle fasi formative teoriche e pratiche. Il primo dei doveri invece è il rispetto del Patto formativo e delle regole di comportamento e antinfortunistiche.

“È importante essere al fianco delle scuole nella costruzione di percorsi di alternanza, per aprire alle nuove generazioni più orizzonti possibili, fornire loro competenze e saperi che le aiutino nelle loro scelte future”, commenta Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti che dal 5 al 19 giugno 2017 ha accolto sette studenti di terza del liceo classico Machiavelli di Firenze.

Le ragazze e i ragazzi hanno lavorato nella biblioteca e nell’archivio storico dell’Istituto. Oltre a vedere da vicino come viene svolto il lavoro quotidiano nel servizio di documentazione, hanno sperimentato l’attività di ricerca storica e hanno costruito un’ipotesi di studio a partire dai “Libri di balie e bambini” conservati nell’archivio.

Hanno raccolto informazioni sui bambini abbandonati nell’Ottocento, ne hanno ricavato statistiche su abbandoni, età e sesso dei bambini accolti agli Innocenti. La ricerca si è soffermata anche sui nomi che venivano attribuiti ai bambini e sui segnali di riconoscimento, per farne uno studio quantitativo e qualitativo.

Dai registri gli studenti hanno inoltre rilevato un dato fino ad oggi poco studiato: la ricerca del bambino, dopo la sua morte, da parte dei genitori. Un lavoro a tutto tondo tra ricerche bibliografiche e d’archivio fino alla presentazione finale dei risultati ottenuti.

“I ragazzi hanno dimostrato un più spiccato interesse per la parte storica e archivistica, mentre l’esperienza è stata l’occasione di conoscere l’organizzazione di una biblioteca e le modalità di fruizione e di ricerca della documentazione bibliografica”, conclude Giuffrida.

Ultimo aggiornamento: 28/09/2017 - 14:31