C'è chi li chiama nativi digitali, esperti e meno esperti si affrettano a dire che sono naturalmente tecnologici, ma che questo sia vero oppure no i dati parlano chiaro e testimoniano che il 75% dei bambini europei utilizza internet e un terzo di loro lo fa attraverso gli strumenti mobile.

Ma internet non nasce per i bambini ma per gli adulti è quindi necessario adattarlo ai più piccoli in maniera che lo possano utilizzare in maniera creativa e in tutta sicurezza, con questa convinzione la Commissione Europea ha elaborato una strategia per rendere il web più sicuro e più ricco di contenuti creativi ed educativi per i bambini.

Ogni nazione europea si approccia in maniera differente alla sicurezza on line dei minori e soltanto una strategia a livello di UE potrebbe segnare un superamento delle differenze e il raggiungimeno di risultati concreti.

Le azioni si articolano in 4 obiettivi molto ambiziosi ma imprescindibili:

- stimolare la produzione di contenuti online creativi ed educativi per i bambini e sviluppare piattaforme per l'accesso a contenuti appropriati in funzione dell'età;

- incrementare le azioni di sensibilizzazione e formazione sulla sicurezza online in tutte le scuole dell'UE per sviluppare la dimestichezza e la responsabilità online dei bambini nei confronti del mondo digitale e mediatico;

- creare un ambiente sicuro per i bambini in cui i genitori e i bambini stessi dispongano degli strumenti necessari per garantire la loro protezione online – quali meccanismi di facile impiego per denunciare i contenuti e i comportamenti nocivi online, impostazioni predefinite di privacy in funzione dell'età e controlli parentali facili da usare;

- lottare contro i materiali relativi ad abusi sessuali di bambini online promuovendo la ricerca su soluzioni tecniche innovative e il loro impiego nelle indagini svolte dalle forze dell'ordine.

Ma la conoscenza del web è indispensabile non solo come accesso alle informazione ma anche per le opportunità di lavoro, secondo l'UE infatti nel 2015 il 90% dei posti di lavoro richiederà competenze tecnologiche e alla luce di questo la situzione italiana appare particolarmente preoccupante.
Secondo gli ultimi dati Eurostatsulle competenze tecnologiche infatti l'Italia si classifica sempre tra gli ultimi 5 paesi sui 27 totali dell'Unione nei vari campi presi in esame, più in generale il 39% degli italiani dai 16 ai 74 anni non ha mai utilizzato un computer, percentuale che scende al 10% nella fascia 16-24 ma che si scontra con una media europea del 4%.
In Italia il 46% degli abitanti non sa copiare né spostare un file, il 65% non sa utilizzare un foglio di calcolo e solo il 9% sa utilizzare un linguaggio di programmazione. Se scendiamo nell'età degli internauti scopriamo dai dati Istat che nel 2011 il 64,3% dei ragazzi dai 6 ai 17 anni ha utilizzato internet.

Alla luce di questi dati e del fatto che garantire la sicurezza dei bambini online per l'agenda digitale europea è un impegno essenziale, la consultazione pubblica lanciata dal governo italiano sull'agenda digitale a livello nazionale diventa fondamentale e urgente. Temi dell'agenda sono "infrastrutture e sicurezza", "eCommerce", "Alfabetizzazione digitale e Competenze digitali", "eGovernment", "ricerca & innovazione" e "smart cities & communities".

Tutto questo però deve essere inserito in un quadro di libertà e regolamentazione europea della rete, Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, alla conferenza "The European public on the Net" di Re:publica a Berlino ha infatti affermato che “Internet deve restare aperto e libero. [..] è diventato troppo importante per lasciare il suo futuro alla buona sorte. Ecco perché dobbiamo riconoscere diritti e doveri online - per un mondo online che sia una parte sempre più importante della nostra società”. (francesca conti)


Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:32