I movimenti no-vax hanno la “responsabilità morale” per la morte di bambini dovuta a mancata vaccinazione. La frase di accusa del commissario europeo Vytenis Andriukaitis è stata pronunciata pochi giorni fa dopo che la Consulta ha dichiarato costituzionale l'obbligatorietà dei vaccini in Italia. L’Istituto degli Innocenti torna sul tema e lo fa con un appello a lavorare per riconquistare la fiducia dei genitori verso quell' “arma di prevenzione”, “necessaria per ottemperare alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia” che è la vaccinazione.

Secondo i dati del Ministero della Salute dal 2013 le coperture vaccinali nel nostro Paese mostrano un andamento in diminuzione: si è passati, infatti, da valori di copertura vaccinale anti-polio di 96,1% nel 2011 a 93,4% nel 2015.  Questi e gli altri valori di copertura vaccinale registrati hanno destato e destano grande preoccupazione poiché il 95% è la soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per limitare la circolazione di questi virus e batteri nella collettività e ottenere anche la cosiddetta immunità di gregge: infatti, se almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non è stato possibile sottoporre alla vaccinazione. 

Alcuni risultati positivi si sono avuti nella copertura a 24 mesi dell’anno 2016 (relativa ai bambini nati nell’anno 2014) nei confronti del morbillo; tuttavia, per altri vaccini i dati sono deludenti e la loro valutazione ha condotto alla decisione di modificare completamente l’approccio alle strategie di offerta vaccinale e a considerare il calo delle coperture una vera e propria emergenza da fronteggiare. 

Nel 2016 le coperture vaccinali a 24 mesi per anti-difterica, anti-polio, anti-tetanica, anti-epatite B sono ancora ben al di sotto del valore del 95%, con un valore medio nazionale (93,3%) di poco inferiore a quello del 2015 (93,4%) ma con un trend in diminuzione in alcune regioni.  Inoltre, sebbene i dati di copertura vaccinale nei confronti di morbillo e rosolia mostrino un trend in aumento, passando dall’85,3% del 2015 all’87,3% nel 2016, l’obiettivo di eliminare il morbillo dalla regione europea dell’OMS è fissato per il 2020 e la copertura ideale - di almeno il 95% - appare difficile e lontano. 

Il morbillo è tornato a diffondersi nei primi mesi del 2017, ha causato più di 2700 casi (inclusi quasi 1100 ricoveri), e ha coinvolto nella catena di trasmissione anche giovani adulti, operatori sanitari e personale scolastico: un segnale forte dell’impatto negativo delle basse coperture vaccinali.

“Lo sforzo di rendere le vaccinazioni più accessibili che si è registrato in tutta Italia nel 2016 deve accompagnarsi ancora a un lavoro di comunicazione che riesca a riconquistare la fiducia delle famiglie verso questa forma di prevenzione – commenta Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti – serviranno per questo campagne di comunicazione tradizionali, ma anche l’uso dei social media e il contributo di istituzioni, esperti e cittadini”.

“Sappiamo che la riduzione delle coperture vaccinali, se non arrestata, potrebbe comportare il verificarsi di focolai epidemici anche per malattie non presenti in Italia, ma potenzialmente re-introducibili, come la polio e la difterite – dice il direttore generale Giovanni Palumbo - La vaccinazione è un diritto fondamentale di ogni bambino ed è stata individuata come una delle azioni necessarie per ottemperare alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia”.

Ultimo aggiornamento: 06/12/2017 - 13:07