Nel mondo sono oltre 140 milioni le donne che subiscono le conseguenze delle mutilazioni genitali (MGF), una pratica ancora molto in uso in particolare in alcuni paesi africani. In seguito all’immigrazione di massa, il problema é esploso anche in Europa, dove dove 500.000 ragazze e donne sono state mutilate e 180.000 sono a rischio di esserlo ogni anno. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato, a dicembre del 2012, la Risoluzione 67/146 che dovrebbe rappresentare un passo decisivo nella lotta contro queste pratiche.

In occasione della giornata internazionale contro le MGF, il 6 febbraio, Regione Toscana, Centro Salute Globale, AOU Meyer, Nosotras Onlus, hanno organizzato all'Istituto degli Innocenti una giornata di studio sulla prevenzione delle mutilazioni genitali femminili tra le donne e bambine provenienti dai paesi a rischio. In Toscana si sta lavorando da tempo per la stesura di procedure di intervento per prevenire, segnalare e sorvegliare le mutilazioni genitali femminili tra le bambine a rischio nell'ambito del programma regionale per il contrasto alle MGF.

In Toscana sono 27.000 gli immigrati provenienti dai 28 Paesi a rischio, dal Niger alla Guinea, passando per Camerun, Senegal, Egitto, Somalia e Kenya, solo per citarne alcuni. 8.481 le donne: si va dalle 2.761 della Asl 10 di Firenze alle 207 della Asl 12 di Viareggio. Su questi numeri è possibile, grazie ai dati già noti rilevati dalle Asl o dalle anagrafi, effettuare studi di valutazione per poter calibrare efficaci politiche di sensibilizzazione e formazione per prevnire il problema sul territorio regionale.(fr. cop)

Ultimo aggiornamento: 22/11/2018 - 16:34