Affidamento familiare, percorso formativo del Centro regionale
06 Maggio 2025
Area di attività

Ha preso il via oggi, nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti, il nuovo percorso formativo per il rilancio dell’affidamento e della solidarietà familiare con il metodo “Nuovi RITMi”, promosso dalla Regione Toscana nel quadro delle attività del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza. Un’iniziativa che testimonia il costante impegno della Regione Toscana e dell’Istituto nella diffusione di valori importanti come quelli dell’accoglienza e della solidarietà familiare, soprattutto in un periodo storico che registra, negli ultimi anni, un calo del numero dei minorenni in affido.
L’obiettivo del percorso – rivolto alla platea degli Ambiti territoriali sociali affido toscani (operatori e referenti dei Centri affido, coach del Programma nazionale di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione P.I.P.P.I., associazioni di reti di famiglie affidatarie, associazioni attive per l’inclusione dei minorenni stranieri non accompagnati, tutori volontari) - è infatti quello di accompagnare lo sviluppo della vicinanza e dell’aggregazione tra famiglie affidatarie e solidali per ampliare il numero di persone e nuclei familiari disponibili all’affido: il bisogno di incrementare il bacino dei candidati ad accogliere bambini e ragazzi con questa tipologia di intervento d’aiuto e di sostegno a minorenni che provengono da famiglie in difficoltà rappresenta una delle principali sfide a cui sono chiamati i servizi sociosanitari.
L’affidamento familiare in Toscana
Secondo i dati del rapporto del Centro regionale Gli interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi di 0-17 anni nelle zone distretto toscane, nel 2023 gli affidamenti familiari rimangono, per il secondo anno consecutivo, sotto quota 1.000 unità: esattamente 958 al 31 dicembre (nel 2022 erano 930). Nel periodo 2019-2023 è soprattutto la componente degli italiani che contribuisce alla diminuzione, passando dai 785 affidamenti del 2019 ai 732 del 2020 fino ai 685 del 2023. Gli italiani, rispetto al totale degli affidamenti in corso a fine 2023, incidono sul 71% del totale, mentre il 21% sono gli stranieri al netto dei non accompagnati; questi ultimi incidono sul totale degli affidamenti per circa il 7%.
Contenuti e metodologia del percorso formativo
Il percorso prevede attività di accompagnamento mirate a rafforzare le competenze degli operatori sociosanitari, supportando il loro lavoro con le famiglie. Il metodo “Nuovi RITMi” (Relazionale, Incrementale, Tutorato, Mirato) per il rilancio dell’affidamento e della solidarietà familiare si fonda su quattro idee guida, rappresentate dai quattro termini di cui si compone l’acronimo, che lo definiscono e ne rappresentano la cornice e il fondamento. Tale metodo comprende, fra le altre cose, la realizzazione di attività di mappatura del bisogno di accoglienza familiare di bambini e ragazzi, che permettano di individuare le esigenze dei minorenni intorno alle quali favorire l’avvio di relazioni sensibilizzanti tra questi e gli adulti, e l’attivazione nei territori di percorsi “incrementali”, basati su una graduale e progressiva alfabetizzazione della popolazione alla prossimità, alla vicinanza solidale, alla “parentela sociale”.
Articolazione del percorso formativo
Il percorso comprende tre sessioni plenarie in presenza - il programma ne prevede, oltre a quella di oggi, altre due, che si terranno il 3 giugno e il 18 dicembre, sempre nel Salone Brunelleschi dell’Istituto - e una serie di incontri online dedicati ai singoli Centri affido d’ambito (estesi anche agli Ambiti territoriali sociali attualmente privi di un Centro affido), che si svolgeranno da giugno a novembre 2025.
Ultimo aggiornamento: 06/05/2025 - 17:01