Monna Lisa

L'Istituto degli Innocenti ha ospitato una troupe della casa di produzione tedesca Prounen Film. Sono state girate le scene dell'Archivio storico e sono state fatte le riprese di quattro codici (dal n. 13147 al n. 13150) conservati nell'archivio.

I preziosi documenti, fanno parte della serie “Debitori e creditori” (1499-1558) e “Ricordi” (1492-1504). Sono parte di un piccolo fondo composto da unità archivistiche relative ad un'attività commerciale e creditizia dei fratelli Zanobi e Bartolomeo di Giovangualberto del Giocondo. La famiglia venne in seguito nominata Giocondi e ne fece parte anche Lisa del Giocondo (Monna Lisa), moglie di un Gherardini, dipinta da Leonardo da Vinci nel celebre quadro esposto al Museo del Louvre.

Il titolo del documentario, con sceneggiatura e regia di Klaus T. Steindl, è “Il cuore della Gioconda. Un mito svela la sua identità”. Avrà una durata di 52 minuti e verrà prodotto entro la fine del 2011 e nel 2012 sarà trasmesso dalle reti televisive di Germania, Austria e Francia. «Abbiamo deciso di girare alcune scene all'Istituto degli Innocenti - spiega il regista - perché facendo delle ricerche abbiamo scoperto l'esistenza del vostro ricco Archivio storico».

I quattro documenti conservati nell'archivio fanno parte della sezione “estranei” chiamati così da Ugo Cherici nell'inventario da lui compilato nel 1912 secondo le direttive ministeriali del 1906. Questi documenti erano parte di fondi privati, di commercianti o memorie familiari ooppure di bottega che venivano donati agli Innocenti.

Il nome “La Gioconda“ risale a Francesco del Giocondo, ricco commerciante fiorentino. La Monna Lisa sarebbe il ritratto della moglie Lisa del Giocondo. Però gli storici si sono sempre chiesti perché Leonardo non abbia mai consegnato il quadro al suo committente e per quale motivo il mercante fiorentino non lo abbia più richiesto all'artista, visto il valore dell'opera anche a quel tempo. Potrebbe essere però anche il ritratto della defunta amante di Giuliano de Medici, madre di suo figlio Ippolito. E qui si entra nel mistero. Il documentario vuole indagare su vari quesiti che si pongono da cinque secoli sul più famoso ritratto del mondo.

l'Archivio storico dell'Istituto degli Innocenti, rappresenta un patrimonio unico nel suo genere per completezza cronologica e varietà di contenuti e, grazie a un inventario curato da Lucia Sandri, permette anche una consultazione on line per indici alfabetici e unità archivistiche. É costituito da quasi 14 mila documenti che testimoniano la vita dell'antico Spedale dalla sua edificazione - nella prima metà del '400 - e quella di innumerevoli enti, famiglie e personaggi la cui memoria scritta, con i loro patrimoni, pervenne agli Innocenti nel corso dei secoli. (sp)

Ultimo aggiornamento: 28/05/2012 - 12:23