Oltre 31mila bambini e ragazzi con una cartella sociale aperta, 25 mila dei quali presi in carico dai servizi. Fenomeni in diminuzione rispetto al 2018. In calo anche i minori fuori famiglia, mentre risultano in aumento (del 21% rispetto al 2018) l’assistenza economica rivolta alle famiglie e sono stati 3.438 nel 2020 i bambini e ragazzi vittime di maltrattamento in famiglia presi in carico dai servizi sociali. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del seminario  della Regione Toscana, dal titolo “Politiche e interventi a favore dell'infanzia e dell'adolescenza: dalla lotta alla povertà minorile alle azioni previste dal nuovo piano per l'infanzia e l’adolescenza", che si è tenuto il 14 dicembre 2021 presso l’Istituto degli Innocenti.

L’incontro è servito ad approfondire obiettivi e priorità di intervento relativi a bambini, bambine e adolescenti alla luce del 'Piano nazionale degli interventi dei servizi sociali 2021' e del 'V Piano di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva'.

“Le situazioni di disagio purtroppo sono in aumento – ha spiegato l’assessora alle politiche sociali della Regione Toscana Serena Spinelli - sia a causa dell’emergenza sanitaria che di una condizione di difficoltà economica che finisce per riflettersi inevitabilmente sulle categorie più fragili, che comprendono anche i minori. L’obiettivo non dev’essere soltanto l’attivazione di nuovi servizi, ma far funzionare quelli che già esistono, riorganizzandoli intorno al nucleo centrale delle comunità territoriali. Ed è su questo versante che la Toscana sta continuando a lavorare, prestando attenzione ai loro bisogni e confrontandosi in modo costante con i territori”. Centralità del territorio, questa la caratteristica del modello toscano. “La risposta ai problemi sociali e sanitari – ha aggiunto Spinelli – è affidata a politiche orizzontali, attuate sul territorio in stretto collegamento con quelle educative. Un modello che poggia più sui servizi che sui trasferimenti monetari a famiglie e individui. In buona sostanza un’alleanza virtuosa tra istituzioni locali, amministrazioni sanitarie, associazioni, volontariato e privato sociale, che deve essere sempre rinnovata e rafforzata attraverso nuovi progetti di collaborazione e circolazione di informazioni”.

"Il Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza - ha detto la presidente dell'Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida - si rapporta direttamente con i territori e realizza monitoraggi e ricerche per aiutare la Regione a leggere i bisogni reali, restituendo centralità ai servizi sociali che sono in prima linea nel prevenire e contrastare gli elementi di esclusione e promuovere il benessere non solo attraverso interventi di riduzione del disagio e della povertà, ma anche attraverso il coinvolgimento, attivo e diretto, dei destinatari del sistema di assistenza nei loro percorsi di inclusione sociale ed economica. Ne sono un esempio gli ultimi dati del monitoraggio  2021 realizzati dal Centro regionale che hanno offerto la possibilità di approfondire la dimensione quantitativa del lavoro messo in atto dai servizi sociali territoriali in piena epidemia”.

"La situazione in tema di infanzia e adolescenza è certamente peggiorata a causa dell'emergenza sanitaria - ha commentato la garante per l'infanzia e l'adolescente della Regione Toscana Camilla Bianchi - Si sono acutizzate le criticità già esistenti e sono emerse nuove criticità, come lo stato di salute fisico e mentale dei ragazzi, colpiti dall'isolamento imposto dalla pandemia. Gli effetti negativi li abbiamo visti e li vedremo nei prossimi mesi. E’ necessario uno sforzo congiunto in termini di assunzioni di responsabilità da tutti i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti: si deve porre al centro il tema dell'infanzia".

Alcuni dati. Secondo il monitoraggio 2021 realizzato dal Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, riferito al 31 dicembre 2020, sono oltre 31 mila bambini e ragazzi con cartella sociale aperta, circa 25 mila dei quali presi in carico dal servizio. Rispetto al 2018 i due fenomeni sono in calo, rispettivamente del 10 e 8 per cento. Nel triennio 2018-2020 calano gli affidamenti familiari (2%), gli accolti in struttura residenziale (9%) e in strutture alta autonomia (42%). Al 31 dicembre 2020, gli affidamenti attivi sono 1000, gli accolti in struttura residenziale 757, e quelli accolti in strutture alta autonomia 134: 1891 in tutto i minori fuori famiglia. Calano le accoglienze in semi residenzialità: 820 nel 2018 contro le 705 nel 2020.

Fino al 2019 da segnalare il costante aumento dell’intervento di sostegno socio educativo domiciliare rivolto alla classe 0-17 anni a rischio di emarginazione e alle relative famiglie: 3.624 famiglie e 4.589 bambini e ragazzi. Nel 2020 invece il dato è in diminuzione: 5% per le famiglie, 6% per bambini e ragazzi. In aumento anche le assistenze economiche rivolte alle famiglie con figli minori: 21% rispetto al 2018 e 6% rispetto al 2019. Nel 2020 i bambini e i ragazzi beneficiari di questo tipo di intervento sono stati 15.910 (erano14.351 nel 2019 e 12.589 nel 2018). Infine, sempre al 31 dicembre 2020, sono 3.438 i bambini e ragazzi vittime di maltrattamento in famiglia presi in carico e per i quali è scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria (dato in linea con il 2019). 

Per altre informazioni qui il sito del Centro Regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza.
  

Ultimo aggiornamento: 29/01/2022 - 18:34