Data:

23 Settembre 2025

Faccia dell'Istituto degli Innocenti

Ogni giorno la cronaca riporta notizie terribili di conflitti che devastano intere comunità e travolgono, prima di tutti, i bambini. Non hanno colpe, eppure pagano il prezzo più alto: vite spezzate, famiglie disperse e diritti negati. Le guerre cancellano il futuro e soffocano la speranza, mostrando con drammatica evidenza che non ci sono mai vincitori: si perde, sempre, tutti.

La comunità internazionale, con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha riconosciuto che i bambini devono essere protetti sempre e ovunque. Nei decenni passati il mondo ha fatto molti sforzi per favorire la pace tra i popoli e per sostenere i Paesi in difficoltà, ma oggi sembra che tutto questo impegno sia stato vano e, ancora oggi, troppi bambini subiscono le conseguenze dei conflitti.

L’Istituto degli Innocenti, da sempre fortemente e concretamente impegnato nella tutela di tutti i bambini e di tutte la bambine, profondamente colpito dai più recenti e gravi eventi che hanno colpito in particolare la popolazione di Gaza, esprime la propria condanna rispetto a tutte le situazioni di pregiudizio per il presente e il futuro dell’infanzia e dell’adolescenza derivanti dai conflitti armati ovunque essi sussistano, esprimendo l’auspicio che si possa addivenire nel più breve tempo possibile a una pace duratura in ogni territorio attualmente colpito dalla guerra.

Non c’è giustificazione possibile per la guerra, non ci sono ragioni superiori alla vita dei bambini. Dobbiamo dire no ai soprusi, alle prevaricazioni, alla violenza: solo la capacità di costruire comunità accoglienti e solidali può garantire la pace. Le generazioni future hanno bisogno che gli adulti di oggi siano responsabili e coraggiosi. Non possiamo lasciare loro in eredità macerie materiali e morali, abbiamo il dovere di consegnare un mondo più equo, dove il dialogo prevalga sulla violenza. La pace non è un’utopia, ma un compito quotidiano. È nel gesto di accogliere, nel rispetto dell’altro, nella capacità di costruire ponti che si prepara un futuro diverso.

È dovere di tutti – istituzioni e singoli – farsi carico di questa responsabilità. Perché un mondo che non sa proteggere i bambini non ha futuro, mentre un mondo che li mette al centro è davvero una casa comune per l’umanità.

Ultimo aggiornamento: 23/09/2025 - 09:58