Presidente Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida

“Il significato di questa Giornata mondiale? Molto importante e intenso dato che celebra la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, approvata dall’assemblea generale il 20 novembre 1989, il documento che sancisce la presa in carico da parte degli Stati dei diritti dei bambini e dei ragazzi”. Parte inevitabilmente da qui l’ampia intervista rilasciata ieri, domenica 20 novembre, dalla Presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida a L’Avvenire in occasione della Giornata internazionale dei diritti dei bambini. Dal documento che l’Istituto, “per conto del Dipartimento per le politiche della famiglia nel quadro delle attività del Centro nazionale di documentazione e analisi, ha  anche “tradotto” in un linguaggio più vicino ai nostri tempi, senza alterarne la struttura originaria, in modo da valorizzare i grandi cambiamenti avvenuti in questi decenni a livello culturale, sociale e giuridico nell’universo che riguarda infanzia e adolescenza” ha spiegato Giuffrida nell’intervista di cui si propongono alcuni stralci.

Fra consapevolezza dei propri diritti e paura del futuro

In primo luogo nella percezione di bambini e ragazzi: “Le ricerche che abbiamo realizzato a livello nazionale o regionale ci confermano che sono consapevoli dei loro diritti: possono non conoscere la Convenzione Onu ma capiscono che, spesso associato a un loro bisogno, c’è un diritto che chiede di essere sostenuto”. Nonostante ciò, per i giovani il futuro continua ad essere un grande punto interrogativo cui guardare con timore e preoccupazione: “Ciò che noi cogliamo dalle nostre ricerche, alcune fatte anche per testare l’esperienza durante le fasi più dure della pandemia, è la loro angoscia del futuro, la paura della povertà, della guerra, della crisi climatica – ha spiegato Maria Grazia Giuffrida -. Attraversati da queste paure, che raramente riescono ad esprimere fino in fondo, hanno difficoltà ad immaginare un futuro di loro stessi come genitori e famiglie”.

Le urgenze

Sono tante le urgenze che interessano l’infanzia e l’adolescenza, “a cominciare dalle sempre più gravi disuguaglianze in termini di opportunità – ha affermato la presidente -: un dato su tutti, solo un ragazzo su dieci o più che arriva alla laurea proviene da una famiglia che ha un titolo di studio medio basso”. Per trovare una soluzione alle tante urgenze che riguardano infanzia e adolescenza “non ci sono ricette ma esiste la prospettiva di lavorare, come cerca di fare quotidianamente l’Istituto degli Innocenti, per garantire, nei fatti, l’affermazione dei diritti dei bambini e dei ragazzi e per costruire una conoscenza effettiva della loro realtà, basata su informazioni certe e verificabili”.

Ultimo aggiornamento: 21/11/2022 - 15:38