conferenza stampa Mamma segreta del 17 marzo 2023

"Mamma segreta", il progetto toscano per i parti in anonimato e il sostegno a madri e nascituri, compie ventiquattro anni e in occasione di questo importante traguardo semplifica alcune procedure, rafforza i percorsi di sostegno e si adegua ai nuovi indirizzi giurisprudenziali. La Giunta della Regione Toscana ha aggiornato di recente le linee di indirizzo del percorso rivolto a tutte le donne che manifestino incertezza rispetto al riconoscimento del proprio bambino. Le novità sono state illustrate nella sede della Regione Toscana, alla presenza del presidente della Toscana Eugenio Giani, dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, dell’assessore al sociale Serena Spinelli, di Luciano Trovato già presidente del Tribunale dei minori, di Silvia Chiarantini presidente facente funzioni del Tribunale dei minori e della presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida. “Siamo veramente lieti di partecipare all’iniziativa presentata oggi che nel corso del tempo ci ha visto collaborare attivamente allo sviluppo di questo percorso virtuoso - commenta la presidente Giuffrida .- Auspico che queste nuove linee di indirizzo, rese più sintetiche e chiare, possano contribuire a orientare gli operatori e a rafforzare le reti di supporto alle madri che non desiderano riconoscere i figli e ai bambini”.

Il progetto Mamma segreta e il Servizio per le informazioni sulle origini

Nato nel 1999 per prevenire l’abbandono alla nascita e sostenere gestanti e madri in difficoltà, "Mamma segreta" è un modello di intervento nato a partire da un progetto realizzato in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, la Asl e il Comune di Prato. Poi dal 2005 è stato esteso a tutte le zone distretto socio-sanitarie della Regione Toscana. In questi 24 anni di attività, l’obiettivo è stato quello di mettere a disposizione delle donne un percorso di prevenzione e di tutela che permettesse loro di affrontare con consapevolezza la propria situazione. Occorre sostenere, accompagnare, informare le donne, affinché le loro scelte siano libere ma soprattutto consapevolmente responsabili anche rispetto al futuro. E sono presi in considerazione anche gli interventi di tutela a favore dei neonati e il conseguente diritto degli adottati a ricevere informazioni sulle proprie origini, tramite la redazione e la conservazione di una documentazione corretta e adeguata. Proprio nell’ottica di garantire ai bambini adottati la possibilità di ricostruire il proprio passato personale e familiare, l’Istituto degli Innocenti ha promosso - come Centro regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza e insieme alla Regione Toscana in collaborazione con la rete dei Centri Adozione di Area Vasta - il progetto Ser.I.O., Servizio per le informazioni sulle origini. Nato in via sperimentale alla fine del 2017, il progetto è divenuto, in pochi anni, un servizio di informazione, orientamento e accompagnamento fondamentale per tante persone che sentono il bisogno di ricucire il proprio passato personale e familiare. Nel nostro ordinamento giuridico infatti, fino a pochi anni fa, il “diritto all’oblio” assicurato alla donna che optava per il parto in anonimato, prevaleva su ogni altra considerazione o richiesta del figlio ultraventicinquenne che desiderava avere accesso alle informazioni sulle origini. E’ fondamentale che, nel caso in cui la donna abbia partorito in anonimato e che abbia espresso la volontà di non essere nominata sia informata, nella fase di dimissione dall’ospedale, sulla eventualità di un futuro interpello da parte del figlio naturale. Ugualmente il figlio ha diritto che sia adeguatamente conservata, pur nel rispetto della riservatezza, tutta la documentazione relativa alla storia della sua nascita.

La presidente dell’Istituto Giuffrida: “Orgogliosi di aver contribuito a nuove linee guida”

“Siamo molto soddisfatti di come le linee di indirizzo presentate oggi tengano conto della sperimentazione del progetto Ser.I.O. - dice la presidente dell’Istituto Giuffrida -. L’idea di introdurre nuove prescrizioni nasce dalla consapevole necessità di adottare indicazioni e pratiche in grado di tutelare il bambino e la madre. Muovendo da questi presupposti le presenti linee di indirizzo, forti di una eredità pluriennale, hanno visto lavorare insieme comparto regionale del sociale, del sanitario e Istituto degli Innocenti in ottica pluridisciplinare al fine di costruire una cornice teorico-metodologica condivisa su cui innestare le azioni e le pratiche future dei professionisti che operano quotidianamente in questo ambito. Siamo quindi orgogliosi del fatto che l’Istituto degli Innocenti abbia partecipato e contribuito alla realizzazione di queste nuove linee di indirizzo che rappresentano una concreta opportunità di rivedere, coordinare e uniformare, in un’ottica di rete, gli interventi a protezione delle madri che non desiderano riconoscere i figli e i bambini”.

Ultimo aggiornamento: 17/03/2023 - 16:43