A Firenze la povertà cambia volto. Ad essere colpiti sono i giovani e chi ha un’occupazione. Il 29,4% degli italiani e l'11% degli stranieri che si rivolgono alla Caritas dichiara, infatti, di lavorare. E’ la fotografia scattata dal Rapporto annuale sulle povertà 2019 “Semi di carità”, curato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas diocesana di Firenze.

Lo studio, che raccoglie i dati della rete dei Centri di Ascolto territoriali e delle strutture della Fondazione Solidarietà Caritas, è stato presentato giovedì 26 settembre nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti.

Al convegno, erano presenti fra gli altri, il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze; Stefania Saccardi, Assessore al Welfare della Regione Toscana; Riccardo Bonechi, Direttore della Caritas di Firenze; Maria Grazia Giuffrida, Presidente dell’Istituto degli Innocenti; Giovanni Palumbo, Direttore Generale degli Innocenti.

“Siamo felici di ospitare il convegno della Caritas diocesana all’Istituto degli Innocenti che è la più antica istituzione pubblica dedicata all’accoglienza dei bambini che, con i suoi 600 anni che celebriamo quest’anno, fa parte delle istituzioni storiche fiorentine che hanno fatto della solidarietà e della carità la propria missione -  commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida – L’Istituto degli Innocenti nasce da quella nuova attenzione all’infanzia che l’Umanesimo fiorentino seppe esprimere e che resta il faro delle attività dell’Istituto, oggi punto di riferimento e di eccellenza a livello cittadino, regionale, nazionale e internazionale, in materia di tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e della famiglia. Riteniamo fondamentale poter riflettere insieme nel Salone Brunelleschi, in questa occasione offerta dalla Caritas, sulle povertà che colpiscono sempre più bambini e ragazzi, come spiegano i dati qui presentati”.

A illustrare l’indagine, Giovanna Grigioni, Responsabile dell’Osservatorio delle povertà e Luca Orsoni, Responsabile Area Giovani e Politiche Sociali Caritas Firenze.

Accanto ad un’analisi quantitativa delle povertà, che racconta chi sono coloro che sono stati incontrati nel 2018, quali sono i servizi di cui hanno usufruito e quali forme di sostegno hanno ricevuto, la ricerca mette in luce come negli ultimi 10 anni il fenomeno sia diventato sempre più complesso ed articolato: tende a cronicizzarsi; il lavoro non basta più a far fronte alle spese; e vi è un costante e crescente ringiovanimento della povertà. Tanto che nel 2008 le persone tra 0-34 anni in stato di povertà erano il 19,9% del totale, mentre nel 2018 il 32,4%.

Tutti elementi, fondamentali per valutare quali strategie mettere in atto per invertire il trend o prevenire scenari di povertà futuri.

A tal proposito nel Rapporto è stata posta l’attenzione su due focus e sulle loro connessioni: la povertà alimentare e la povertà educativa, quest’ultimo tema approfondito grazie alla collaborazione dell’Istituto degli Innocenti.

Di “Buone prassi e sfide educative alla luce dei dati e dell’esperienza” ha parlato infatti nel corso del convegno il Direttore generale dell’Istituto degli Innocenti, Giovanni Palumbo che ha spiegato come “crescere e vivere in un ambiente sufficientemente ricco - dal punto di vista educativo - è determinante per garantire uguaglianza, libertà e diritti fondamentali”. L’Istituto degli Innocenti ritiene che scuola e sicurezza sociale siano i due ambiti su cui le politiche pubbliche devono intervenire per contrastare la povertà educativa minorile. All’intervento pubblico si affiancano anche sperimentazioni nelle quali pubblico e privato si integrano. In questo contesto si inseriscono i 4 progetti rivolti ai bambini di fascia 0-6 nell’ambito del Programma di contrasto alla povertà educativa lanciato dall’Impresa sociale “Con i Bambini”; un programma nato da un’iniziativa congiunta del Governo e delle Fondazioni bancarie.

Progetti concreti per promuovere l’integrazione, la socializzazione, il contrasto alla dispersione scolastica, il supporto educativo culturale arrivano anche dal mondo del volontariato, ne sono un esempio le esperienze dei doposcuola che nascono spontaneamente nelle parrocchie e negli oratori: “L’Istituto degli Innocenti può mettere a disposizione il proprio know-how per individuare modelli di intervento e linee guida che consentano lo sviluppo ed una qualificazione delle esperienze dei doposcuola nella diocesi proprio in chiave di contrasto alla povertà educativa”, ha detto Palumbo auspicando una futura sinergia istituzionale tra Caritas e Istituto degli Innocenti.

 

 

Ultimo aggiornamento: 15/02/2022 - 15:42