Youth conference 2023

La forza del gruppo in cui i ragazzi si sentono compresi e liberi di condividere le proprie esperienze, l’importanza delle attività e dei momenti di conoscenza e condivisione, le esperienze culturali, i viaggi, gli scambi che fanno crescere e il sentirsi protagonisti di un percorso individuale e collettivo. Ma anche le preoccupazioni sul futuro dopo i 21 anni, le difficoltà sul fronte burocratico per l’accesso alla casa e alla borsa per l’autonomia. La quarta Youth Conference, che si è svolta a Firenze il 14 e 15 aprile scorsi, è stata tutto questo e molto altro ancora. Alla due giorni hanno partecipato 31 care leavers e 17 tutor per l’autonomia come rappresentanza delle 17 regioni che aderiscono al progetto nazionale. La quarta Youth Conference nazionale è l’organismo di valutazione partecipata che aveva l’obiettivo di fare il punto sul primo quinquennio di sperimentazione del progetto Care leavers rivolto ai giovani che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine in base a un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Promosso e finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del Fondo per la Lotta alla povertà e all'esclusione sociale, il progetto ha messo in campo una sperimentazione avviata nel 2019 con l’assistenza tecnico scientifica dell’Istituto degli Innocenti.

La Youth conference nazionale all’Istituto degli Innocenti

La quarta Youth Conference nazionale del progetto Care leavers si è svolta il 14 e il 15 aprile, in presenza, all’Istituto degli Innocenti di Firenze. Durante l’evento si sono alternati momenti finalizzati alla conoscenza del gruppo, momenti laboratoriali che hanno coinvolto sia i care leavers che i tutor per l’autonomia e momenti di confronto fra i partecipanti, l’assistenza tecnica e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Questa quarta Youth Conference è stata incentrata sulla valutazione dei dispositivi della sperimentazione tramite attività teatrali, laboratori più manuali e carte evocative dei dispositivi previsti dalla sperimentazione.

In particolare, la prima giornata si è concentrata sull’attività di conoscenza - “Un messaggio vale più di mille parole” - per poi immergersi nei laboratori di valutazione: Un giro di carte sui Tavoli e sulle Youth conference; Tra nuvole e striscioni; Guarda come ci divertiamo; Passo dopo passo... i nostri progetti. Gli oltre 30 ragazzi partecipanti sono stati divisi in tre gruppi e ogni gruppo ha partecipato a tutti i laboratori. La mattina del secondo giorno si sono creati tre nuovi gruppi che hanno avuto il compito di raccogliere tutti i pensieri condivisi il giorno prima per fare una sintesi valutativa. In parallelo, per i due giorni, i tutor hanno svolto una formazione sulla gestione educativa del gruppo condotta dal professore e formatore Roberto Maurizio, collaboratore dell’Istituto degli Innocenti.

Nella seconda giornata i giovani hanno condiviso, alla presenza di Renato Sampogna, dirigente del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il proprio “Messaggio nella bottiglia” che conteneva i temi emersi durante le Youth conference regionali. A seconda delle sensibilità e inclinazioni i diversi gruppi hanno prodotto video, scritti, disegni, elenchi e puzzle. Ci sono messaggi di affetto e stima per i tutor e riflessioni verso quel mondo dei servizi percepito talvolta troppo lontano e troppo impegnato per continuare a pensare a loro. La Youth Conference nazionale si è poi chiusa con la restituzione dei lavori di gruppo.

Le prospettive future della sperimentazione

Questa quarta Youth Conference - la seconda in presenza dopo la pandemia - ha confermato la grande energia dell’organismo che dà ai giovani partecipanti la possibilità di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi fra pari e con le istituzioni. La voce dei protagonisti ha confermato che le attività di gruppo sono uno dei pilastri della sperimentazione nazionale. I giovani colgono appieno l’opportunità che queste creano in termini di riconoscimento reciproco, senso d’appartenenza e creazione di nuove reti. Il confronto con le istituzioni, infine, rappresenta la cornice in grado di dare senso agli sforzi di tutti e restituisce la misura dell’importanza dei progetti di ciascuno. Insieme al gruppo, la figura del tutor è stata l’altra grande conferma di questa edizione: per i giovani rappresenta la certezza e la solidità in un percorso di crescita non semplice, dove dubbi e timori accompagnano ogni scelta da intraprendere. Quella del tutor può essere considerata una figura professionale ormai necessaria per i servizi alla persona nel lavoro di svincolo e promozione dell’autonomia perché capace di porsi come interfaccia indispensabile tra i cittadini e le amministrazioni, sia pubbliche che del privato sociale. Appare chiaro il bisogno di rafforzare il lavoro sui tavoli e la loro connessione con le Youth conference. Dai care leavers arrivano degli impulsi che gli adulti hanno la grande responsabilità di cogliere e trasformare in risposte concrete.

Ultimo aggiornamento: 17/07/2023 - 12:17