Il piano di rappresentazione della valutazione integrata di qualità e costi dei nidi d'infanzia

Il piano di rappresentazione della valutazione integrata di qualità e costi dei nidi d'infanzia

Sull’asse orizzontale c’è la qualità dei nidi d'infanzia, ordinata su una scala di cinque livelli diversi. Su quello verticale ci sono i costi di gestione, misurati attraverso il “costo medio per ora/bambino di servizio erogato”, standardizzato per annullare gli eventuali effettivi distorsivi dovuti alla tipologia di contratto collettivo nazionale del lavoro applicato agli educatori e la presenza di iscritti minori di un anno e di bambine e bambini con disabilità. L’interno del diagramma è distinto in base a tre aree di colore differente: le performance più virtuose sono in quella verde, contraddistinta da un buon rapporto fra qualità e costi. La gialla identifica, invece, l’area del disallineamento fra le due variabili: accade quando i costi di gestione sono sostenibili ma la qualità è bassa o al contrario quando la qualità è di buon livello ma i costi troppo alti o troppo bassi. Infine ci sono le aree rosse, connotate da criticità per entrambe le variabili: costi troppo alti o troppo bassi a fronte di una qualità, comunque, scadente. E’ il piano di rappresentazione della valutazione integrata della qualità dei nidi d’infanzia e dei costi di gestione costruito dall’Istituto degli Innocenti nel quadro delle attività di ricerca, monitoraggio e analisi sulle politiche per l’infanzia.

La scuola sperimentale triennale di specializzazione per Educational Project Manager

Un lavoro che, ancora oggi, è fra le ricerche più all’avanguardia, anche in ambito internazionale, in tema di rapporto fra qualità dei servizi educativi e loro sostenibilità gestionale. Da lì e in generale dall’ormai quasi trentennale riflessione e ricerca dell’Istituto in materia di valutazione della qualità dei servizi educativi è partita la Scuola sperimentale triennale di specializzazione per Educational Project Manager dei servizi educativi per l’infanzia che si propone di formare figure professionali in grado di operare in contesti pubblici o privati assumendo compiti di progettazione, gestione e coordinamento, un progetto promosso dalla cooperativa Coordinate Scs Onlus che, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, ha messo a disposizione 40 borse di studio gratuite.

Il webinar inaugurale

Il webinar inaugurale di sabato 22 ottobre, infatti, ha messo al centro proprio l’esperienza dell’Istituto degli Innocenti con Arianna Pucci, ricercatrice dell’area Infanzia e Adolescenza, che ha tenuto la relazione d’apertura sul tema “L’approccio alla gestione della qualità del servizi educativi come concetto multidimensionale” cui è seguita la tavola rotonda che ha visto protagonisti Donatella Scaglione (Federazione F.A.N), Claudia Calafati (Confcooperative-Federsolidarietà Toscana), Sara Spagnoli (Legacoop), Federica Di Luca (Rete Agrinido Marche) e Mario Monti Guarnieri (Fism Toscana) che hanno offerto contributi a partire dalla loro pluriennale esperienza sul campo, per delineare competenze, ruolo e funzioni del Educational Project Manager.

La qualità dei servizi educativi per l’infanzia come processo multidimensionale

I primi percorsi di riflessione, analisi e approfondimento dedicati all’argomento in Toscana, risalgono a quasi 30 anni: nel 1992, infatti, Istituto e Regione Toscana pubblicano “Gli indicatori di qualità per gli asili nido”. cinque anni dopo danno alle stampe il Manuale per la valutazione della qualità degli asili nido nella Regione Toscana, nel 2015 esce il volume “Il sistema qualità dei servizi educativi per l’infanzia in Regione Toscana” e nel 2018, appunto, “Fra qualità e costi: per lo sviluppo sostenibile dei servizi educativi per l’infanzia”. Fin dall’inizio sono chiari due elementi: primo, la qualità è un processo relativo e dinamico; secondo, la qualità è un concetto multidimensionale in quanto non è data da un singolo elemento ma dall’equilibrio virtuoso di più elementi che entrano in relazione.

Le cinque dimensioni

L’indagine censuaria, però, compie un ulteriore passo in avanti. Prima individua cinque aree che definiscono la qualità del progetto pedagogico; ambiente, spazio, arredi e materiali; assetto organizzativo, programmazione del servizio; relazioni e processi di esperienza e relazioni con le famiglie, gli altri servizi e il territorio. Poi per ciascuna di essere individuate aree di attenzione specifiche su cui l’osservatore o il ricercatore possono esprimersi con un giudizio che va da “critica” a “ottimo” su una scala di cinque livelli diversi. In questo modo è possibile individuare un valore medio per ciascuna delle cinque dimensioni che alla fine delineerà il profilo di qualità del servizio e, in ultimo un valore di sintesi della valutazione. Da confrontare e incrociare con l’andamento dei costi di gestione, misurati attraverso il calcolo del costo standard medio ora/bambino distinto per tipologia di gestione di nido d’infanzia (pubblica diretta e indiretta e privata convenzionata e non). Ecco perché la Scuola sperimentale di specializzazione per educational project manager ha scelto di partire proprio da qui.

Ultimo aggiornamento: 25/10/2022 - 14:44