un momento del workshop che si è svolto a Napoli il 17 marzo 2023 nell'ambito di Educare nella complessità

Proseguono gli incontri formativi di Educare nella complessità, cantiere pedagogico del Comune di Napoli avviato alla fine del 2015, nell’ambito del percorso di revisione del sistema di interventi a carattere socio-educativo per il sostegno a minorenni e famiglie, promosso dall’Assessorato al welfare, insieme al Servizio politiche per l’infanzia e l’adolescenza, con l’assistenza tecnica e scientifica dell’Istituto degli Innocenti.

Il 3 e 4 aprile scorsi, negli spazi del Palazzetto Urban del capoluogo campano, si sono svolti i primi due incontri pratici di sperimentazione delle schede del Progetto educativo individualizzato (Pei), documento in cui vengono descritti gli interventi educativi integrati predisposti a favore del bambino ospitato in una struttura di accoglienza residenziale con l’intento di accompagnarlo, tutelarlo e sostenerlo nelle diverse fasi del progetto.

Gli incontri – condotti da Sara Degl’Innocenti, ricercatrice dell’Istituto, e rivolti a educatori e coordinatori delle strutture di accoglienza residenziale per bambini e ragazzi – sono stati l’occasione per sperimentare i nuovi strumenti elaborati per la progettazione individualizzata. Un percorso operativo che fa seguito ai workshop per educatori e operatori che si sono tenuti il 16 e 17 marzo, sempre al Palazzetto Urban.

Durante i due workshop sono state presentate le nuove Linee operative per la gestione del Progetto educativo individualizzato (Pei) nei servizi educativi di comunità per minorenni, elaborate da Cristina Balloi, collaboratrice dell'Istituto, con il contributo dei coordinatori e degli operatori dei servizi residenziali coinvolti nelle attività formative promosse nell’ambito di Educare nella complessità - coordinati da Francesca Galli e Stefania Coppola per il Comune di Napoli - e con il supporto di Francesca Pierucci per l’Istituto.

Le Linee operative hanno un obiettivo molto importante: aiutare educatori e operatori a costruire e semplificare il Pei nei servizi educativi di comunità per minorenni, mettendo al centro la partecipazione dei ragazzi stessi, che diventa il fulcro dell’intero processo di elaborazione del documento. I giovani, in sostanza, non sono meri destinatari del progetto, ma partecipano attivamente alla sua costruzione con l’apporto concreto di idee e contenuti.

Proprio sulla partecipazione si fonda uno degli elementi centrali del Pei descritti nelle Linee operative, la prospettiva Smart, che riscrive il progetto con uno sguardo orientato alla chiarezza e alla semplificazione. L’altro elemento cruciale del Pei è l’approccio pedagogico basato sui diritti, che ha come punto di riferimento fondamentale la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989.

Il Progetto educativo individualizzato, spesso sottovalutato o interpretato come pratica burocratica, è invece uno strumento essenziale di coprogettazione tra educatori, minorenni, famiglie e operatori coinvolti nella presa in carico.

Ai workshop del 16 e 17 marzo sono intervenuti, fra gli altri: Luca Trapanese e Barbara Trupiano, rispettivamente assessore alle politiche sociali e dirigente del Servizio politiche per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Napoli; Cristina Balloi; Sara Degl’Innocenti. Fra i materiali presentati nell’ambito del percorso formativo anche tre pillole video che spiegano le Linee operative e le schede del Pei, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei nuovi strumenti di progettazione individualizzata fra tutti gli operatori delle comunità.

Gli incontri pratici di sperimentazione delle schede del Pei, mirati a rafforzare la comprensione dei nuovi strumenti da parte di coordinatori e operatori e raccogliere osservazioni pratiche per il loro perfezionamento, proseguiranno nei mesi di maggio e giugno.

Ultimo aggiornamento: 06/04/2023 - 17:01