L'intervento di Aldo Fortunati, direttore Area Infanzia e Adolescenza dell'Istituto al convegno "Educazione Zerosei. Diritti e qualità, e accessibilità del sistema integrato"

L'intervento di Aldo Fortunati, direttore Area Infanzia e Adolescenza dell'Istituto al convegno "Educazione Zerosei. Diritti e qualità, e accessibilità del sistema integrato"

Quasi come due rette parallele. Da una parte c’è la scuola dell’infanzia: generalizzata, gratuita, diffusa capillarmente in tutto il territorio della penisola, con tassi di copertura prossimi al 100%. Dall’altra il nido d’infanzia in cui si paga una retta, dove solo un bambino su quattro accede al servizio e in cui negli ultimi anni sono cresciute rinunce (16%), dimissioni (7%) e irregolarità nei pagamenti delle rette (15%) e aumentate le già marcate disparità territoriali. In mezzo c’è il decreto legislativo 65/2017 secondo cui lo 0-6 è un diritto per tutte le bambine e bambini e costituisce il primo segmento di istruzione e formazione. E’ una delle fotografie scattate da Educazione Zerosei. Diritti e qualità, e accessibilità del sistema integrato, l’ultimo rapporto di monitoraggio per misurare qualità e accessibilità dell’offerta dei nidi in Italia, un’indagine curata dall’Istituto degli Innocenti, basata su un campione di 50 comuni italiani in cui vive più di un quinto dei piccoli con meno di 2 anni (21%), pubblicata nel volume che ha tenuto a battesimo la nuova collana Infanzia e Adolescenza agli Innocenti.

Il convegno di Milano e il ciclo di seminari itineranti

L’indagine è approdata a Milano, il più grande dei comuni coinvolti nel monitoraggio, al convegno Educazione Zerosei: sistema integrato e innovazione pedagogica, organizzato dall’amministrazione comunale milanese in collaborazione con l’Istituto. In precedenza era stata a Verona, Roma e Napoli e nei prossimi mesi sarà presentata a Bologna, Trieste, Ancona, Taranto e Sassari, prima di rientrare a Firenze per un altro momento di riflessione pubblica previsto per la prossima primavera. Un vero e proprio ciclo di seminari itineranti di studio dove è stato il rapporto di monitoraggio dell’Istituto toccando i comuni protagonisti del monitoraggio. Un’iniziativa fortemente sostenuto dall’Istituto per animare il dibattito e la riflessione pubblica sul tema dello sviluppo del sistema integrato 0-6 in un tempo caratterizzato da tensioni, stimoli e opportunità.

Calo demografico e Pnrr: paradossi e opportunità per il sistema Zerosei

A Milano il quadro d’insieme lo ha tratteggiato il direttore dell’Area Infanzia e Adolescenza dell’Istituto Aldo Fortunati, nel suo intervento durante la sessione plenaria. Da una parte c’è il paradosso del calo demografico che ha comportato una crescita del tasso di copertura dei nidi (dal 20 al 25%) pur in assenza di incremento quantitativo e qualitativo dell’offerta: “Semplicemente - ha spiegato – i posti sono rimasti gli stessi e i bambini sono diminuiti, dunque l’indicatore è aumentato”. Alle scuole dell’infanzia, però, le cose sono andate diversamente: qui la crisi della natalità (con i bambini con meno di sei anni che sono passati da 1,6 a 1,4 milioni in meno di dieci anni) ha portato alla chiusura di 1.707 scuole e 5.851 classi mentre il numero medio di alunni per sezione è sceso da 23 a 17. Un’emorragia che poteva essere un’opportunità per aumentare l’offerta di nidi d’infanzia, “se si fosse fatto un piano organico per incrementarla utilizzando proprio quegli immobili, sarebbe stata una risposta anche agli orientamenti educativi, e non solo alla necessità di conciliazione fra lavoro e famiglia, di tanti genitori: basti dire che per i bambini con meno di un anno le domande d’iscrizione sono state superiori ai posti disponibili” ha sottolineato Fortunati. Un’opportunità certa, invece, è il Pnrr, che prevede 3,7 miliardi d’investimenti sullo Zerosei. Anche qui però non mancano i paradossi: se venissero attivati tutti i posti previsti infatti, alla fine del 2026, nelle scuole dell’infanzia ve ne sarebbero 1,4 milioni a fronte di circa 1,2 milioni bambine e bambini fra i 3 e i 6 anni. L’impatto invece potrebbe essere più efficace ai nidi d’infanzia dove dovrebbero venir attivati 176mila nuovi posti: se accadesse, l’Italia supererebbe finalmente il tasso di copertura del 40%. Resta però il nodo da sciogliere relativo al fondo di solidarietà comunale, gestito dal Ministero dell’Interno: è quello con cui sono coperte le spese di gestione. Dati certi ancora non ce ne sono, la sensazione è che le risorse programmate rischino di non essere sufficienti: “Troppi soldi sugli investimenti e pochi per la gestione corrente” ha sintetizzato Fortunati.

Finanziamenti statali coordinati dal centro per una distribuzione equilibrata delle opportunità

Scuole dell’infanzia e nidi continuano a camminare su due rette parallele anche per quanto riguarda le modalità di finanziamento: per le prime, che hanno tassi di copertura prossimi al 100%, è centrale il finanziamento pubblico dello Stato che assicura anche una contribuzione alle paritarie convenzionate, anche se non mancano altri finanziamenti da parte dei comuni e, per le paritarie private, delle famiglie. Ai nidi d’infanzia, dove il tasso di copertura si ferma al 25%, la copertura dei costi è prevalentemente a carico dei comuni per servizi pubblici e convenzionati o delle famiglie per i privati non convenzionati. Conclusione: “E’ del tutto evidente – ha spiegato il direttore dell’area Infanzia e Adolescenza dell’Istituto - che la diffusione e l’incremento delle opportunità deriva direttamente dalla presenza della parte pubblica come finanziatore del sistema e che solo un intervento coordinato e centrale può promuovere una distribuzione equilibrata delle opportunità. Senza dimenticare di lavorare per rendere l’intero sistema Zerosei gratuito: costa molto meno di quel che si pensa ed è l’unico modo di affermare il diritto all’educazione per tutti”.

Bottega dei Ragazzi, Polo 0-6 Innocenti e ricercatori dell’Istituto protagonisti nei gruppi di lavoro

Tanti spunti sono stati sviluppati e approfonditi nei cinque panel pomeridiani, anche in questo caso con il contributo dell’Istituto. Nel primo, su “Continuità educativa e curricolo 0-6” , la riflessione si è soffermata sull’esperienza del “Polo 0-6 Innocenti: un curricolo integrato e condiviso con le famiglie” (relatrice Cristina Gabbiani). Nel secondo, dedicato a “Spazi educativi e territorio”, i ricercatori dell’Istituto Giovanni Fumagalli e Arianna Pucci sono intervenuti su “Il polo per l’infanzia per sperimentare la continuità e rafforzare l’offerta per i più piccoli”. “Strategie inclusive al nido e alla scuola dell’infanzia per i bambini con disabilità” è stato, invece, il contributo portato da Maurizio Parente, responsabile formazione dell’area Infanzia e Adolescenza degli Innocenti, al terzo panel sulle “Strategie per l’inclusione”. La “Bottega dei Ragazzi” (relatrice Antonella Schena), infine, è stata al centro del quarto gruppo di lavoro sui “Servizi per l’infanzia fra dentro e fuori” mentre Fernaz Farahi, ricercatrice dell’Istituto, è intervenuta su “Media education zerosei: un laboratorio digitale per la formazione del personale educativo e docente” nel panel su “Infanzia e digitale”.

Ultimo aggiornamento: 02/11/2022 - 11:41