mani di un adulto e di un bambino

Sono più di duemila le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi accolti in Toscana dall’inizio del conflitto in Ucraina ad oggi, e 213 di essi sono, giuridicamente, minori stranieri non accompagnati, in quanto arrivati magari anche al seguito di parenti (molto spesso zii o nonni) ma privi della responsabilità genitoriale. A questi, però, vanno aggiunti anche gli “under 18” provenienti da strutture d’accoglienza ucraine: è il caso dei 21 che dal 16 marzo sono ospiti proprio dell’Istituto degli Innocenti e dei 34 orfani accolti a Fosciandora, in Garfagnana. Storie fragili e delicate e numeri già importanti e verosimilmente destinati a crescere, a meno di un'auspicabile ma improbabile rapida cessazione delle ostilità.

Il percorso di formazione promosso dal Centro Regionale

Il quadro è stato tracciato il 23 maggio scorso durante il seminario on line Accompagnare le famiglie nella accoglienza in tempo di guerra, la prima delle due tappe del percorso di formazione promosso dal Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, gestito dall’Istituto degli Innocenti e rivolto agli operatori dei Centri Affidi toscani (educatori, psicologi e assistenti sociali) per sostenerli nell’indirizzare e accompagnare le famiglie aspiranti affidatarie che si sono proposte di accogliere bambini e famiglie profughi provenienti dall’Ucraina. Il seminario è stato aperto dagli interventi di Alessandro Salvi, responsabile welfare e innovazione sociale della Regione Toscana, e di Luciano Trovato, Presidente del tribunale per i minorenni di Firenze. E proseguito con le relazioni della giurista Tessa Onida (La normativa vigente per l’affido, le norme a sostegno della crisi ucraina e il rischio di situazioni sommerse) e dell’etnopsicologa Maria Fedi (Bisogni e risorse dei bambini e delle famiglie provenienti dai teatri di guerra).

Lunedì 30 la seconda tappa

Il secondo appuntamento sarà per lunedì 30 maggio, stavolta in presenza. Un’intera giornata di studio e approfondimento aperta dall’intervento dello psicologo Tommaso Eredi (Bisogni emotivi e aspettative delle famiglie affidatarie, rischio di sovraccarico per gli operatori: quale equilibrio? Accogliere nel rispetto reciproco) e che proseguirà con quelli dello storico Andrea Borelli (Breve storia dell’Ucraina e del Donbass: melange di culture, convivenza di popoli, interessi internazionali. Complessità culturale e origini del conflitto) e di Giovanna Tizzi ed Eliana Loiacono di Oxfam Italia (Promuovere forme di sostegno e affido dei minori stranieri non accompagnati: spunti dal progetto Avec-Fami).

Il ruolo dei Centri Affidi

All’origine del percorso che costituisce un ulteriore filone d’impegno dell’Istituto nell’accoglienza di bambine e bambini, ragazze e ragazzi in fuga dal conflitto un fenomeno già oggi significativo e che potrebbe ulteriormente aumentare con il prolungarsi delle ostilità: sono già tante, infatti, le famiglie e gli individui che si sono rivolti ai Centri Affidi per sostenere bambini e nuclei familiari provenienti dai teatri di guerra, un’ondata di solidarietà che, per il sistema toscano, rappresenta una ricchezza umana e sociale importante, ma che pone pure gli operatori nella delicata funzione di accompagnamento e indirizzamento alle forme previste di accoglienza e sostegno e che, al contempo, può rappresentare un aggravio organizzativo ed emotivo del lavoro degli operatori.

I 21 bambini e ragazzi ucraini accolti dall’Istituto dal 16 marzo

Il supporto tecnico e l’orientamento nei confronti degli operatori dei Centri Affidi, attraverso il Centro regionale di documentazione, costituisce un ulteriore ambito d’impegno dell’Istituto nell’ambito dell’emergenza innescata dall’esplosione del conflitto in Ucraina che va ad aggiungersi all’accoglienza, in ambienti della sede di Piazza Santissima Annunziata, dei 21 bambini e ragazzi arrivati il 16 marzo scorso da un istituto nei dintorni di Kiev nell’ambito di un intervento promosso in sinergia con Regione Toscana, Comune di Firenze, Tribunale dei Minorenni di Firenze, Prefettura di Firenze, Protezione Civile, Consiglio italiano per i rifugiati e Save the Children.

Ultimo aggiornamento: 26/05/2022 - 16:49