L'allestimento dei materiali in un nido d'infanzia del Mugello

L'allestimento dei materiali in un nido d'infanzia del Mugello

La documentazione delle progettualità ai nidi e alle scuole d’infanzia. Ma anche un percorso di riflessione sul gioco quale linguaggio principale del bambino, la cura delle relazioni, mettendo al centro la “pedagogia delle emozioni” e la pedagogia montessoriana. Sono i temi al centro del piano formativo sviluppato dagli esperti dell’Istituto degli Innocenti per il nuovo anno scolastico nell’ambito della collaborazione con l’Unione dei Comuni del Mugello e che sono stati approvati ieri mattina, giovedì 13 ottobre, durante l’incontro del coordinamento gestionale e pedagogico zonale che ha discusso anche il resoconto delle attività di monitoraggio e cominciato a valutare la possibilità di elaborare una pubblicazione sulla buona progettazione degli spazi ai nidi d’infanzia, un aspetto centrale nei servizi educativi ma purtroppo messo un po' in secondo piano a causa delle necessarie restrizioni dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19.

L’accordo fra Istituto degli Innocenti e Unione montana dei comuni del Mugello

Sono tutti temi al centro dell’accordo di collaborazione fra l’Istituto degli Innocenti e l’Unione Montana dei Comuni del Mugello per il triennio che si concluderà a dicembre, un’intesa che affida agli esperti dell’ente di piazza Santissima Annunziata il monitoraggio del sistema integrato dei servizi educativi della zona, un piano di miglioramento degli spazi dei nidi d’infanzia e, appunto, l’individuazione del percorso di formazione del personale dei servizi educativi della fascia 0-6.

Documentazione, gioco, pedagogia delle emozioni e spunti dal metodo Montessori: i quattro percorsi del piano 2022

Il piano formativo nasce dall’analisi dei bisogni formativi sviluppata nei mesi scorsi e si articola in quattro diversi percorsi, fra i quali educatori e insegnanti potranno scegliere in base ai propri bisogni e necessità. Il primo s’intitola “documentare le progettualità al nido d’infanzia e alla scuola per l’infanzia” e mette al centro la documentazione come pratica che, da un lato si addentra nei processi cognitivi dei bambini attribuendo nuovi significati all’esperienza vissuta a scuola e formulando domande capaci di sostenerli  in un percorso di ricerca costantemente rinnovato; dall’altro, però,  assolve alla funzione determinante di comunicare e informare le famiglie circa i processi e i percorsi che i loro figli hanno vissuto nel tempo di vita trascorso nei servizi educativi e scolastici.  “Gioco e infanzia”, invece, è il filo conduttore del secondo percorso che si focalizza sul carattere libero e volontario delle attività ludiche, ma anche sulla loro necessaria “improduttività”, in quanto realizzate solo per il piacere di farle, “incertezza”, poiché pur facendo riferimento a regole non è mai dato sapere in anticipo come si svilupperanno, e separatezza dalla vita ordinaria. La terza proposta, dedicata alla “Cura delle relazioni al nido d’infanzia e alla scuola dell’infanzia” a partire dalla “pedagogia delle emozioni” nella sua duplice dimensione di educazione con e alle emozioni. Infine, il quarto tema che, a partire dalla nuova nata sezione montessoriana di una scuola dell’infanzia del territorio, vuole raccogliere le sollecitazioni di un metodo conosciuto in tutto il mondo e consolidato in tante parti del Paese per farne un’interpretazione attuale e contestualizzata nella zona del Mugello.

L’impatto della pandemia sugli spazi del sistema ZeroSei mugellano: i risultati della ricognizione

Sullo sfondo rimane il tema della cura degli spazi, a cui tra maggio e settembre, su richiesta del coordinamento zonale, gli esperti dell’Istituto avevano dedicato una ricognizione puntuale con riferimento ai nidi d'infanzia del sistema educativo integrato del Mugello, visitando quelli dei comuni di Borgo San Lorenzo, Barberino del Mugello, Scarperia, San Piero, Dicomano e Vicchio, al termine della quale avevano prodotto una relazione ricca di spunti di riflessione e suggerimenti operativi da cui potrebbe prendere le mosse anche la realizzazione di una pubblicazione dedicata alla buona progettazione degli spazi nei nidi d’infanzia. Il tema, infatti è caldo e di stringente attualità dato che negli ultimi 2/3 anni gli spazi dei nidi sono stati fortemente modificati per adeguarsi alle indicazioni nazionali e regionali per il contenimento della diffusione del Covid-19. Una riorganizzazione che non era stata indolore sotto il profilo educativo e che ora il personale educativo dei servizi ZeroSei sta cercando di lasciarsi alle spalle. Erano, infatti, diminuiti giochi e materiali a disposizione dei bambini e sono scomparsi molti allestimenti consueti, magari impostati proprio utilizzando materiali naturali o non strutturati, fatti di legno, tessuto o carta. Sostituiti dall'utilizzo quasi esclusivo di giochi e materiali in plastica per la loro maggiore facilità di sanificazione e pulizia. Una scelta necessaria ma penalizzante dato che le bambine e i bambini esplorano il mondo attraverso i cinque sensi e offrire loro giochi che, indipendentemente da forma e dimensioni, siano di un materiale artificiale, liscio, inodore e insapore sicuramente non ha favorito la conoscenza delle cose del mondo reale. Si aggiunga, poi, la divisione in “bolle”, unità contenute e stabili di gruppi di bambine e bambini, accolti in determinati spazi del nido con sempre gli stessi educatori di riferimento. Di fatto un esempio di isolamento all'interno dello stesso servizio. Infine le zone destinate all'accoglienza dei genitori, i salottini con tanto di bacheca informativa e documentazione alla parete sulle esperienze educative. Nei migliori dei casi hanno traslocato all'esterno, sotto le tettoie d'ingresso, ma più frequentemente sono scomparsi. Dato che le famiglie, per tutto il periodo pandemico, sono rimaste fuori dalla porta. Ovviamente, non soltanto nel Mugello.

Ultimo aggiornamento: 18/10/2022 - 07:44