Partner meeting di progetto Carmia

Un partner meeting di progetto Carmia

Il Teatro dell'Oppresso quale strumento di animazione e riflessione per educatori, insegnanti e studenti delle scuole superiori con l'obiettivo di prevenire la violenza di genere. E' la proposta lanciata dall'Istituto degli Innocenti a Graz (Austria) a metà settembre nel corso dell'ultimo partner meeting di CarMia, un acronimo che sta per Caring Masculinity in Action (maschilità accudente in azione), il progetto europeo coordinato proprio dall'Istituto e realizzato in collaborazione con enti e centri di ricerca di altri cinque Paesi europei (Austria, Bulgaria, Germania, Slovenia e Spagna) per prevenire la violenza di genere attraverso il coinvolgimento attivo dei giovani e la promozione di un cambiamento nell’atteggiamento di uomini e ragazzi in relazione ai modelli maschili dominanti.

Il teatro dell’oppresso come strumento di lavoro per la prevenzione della violenza

Proprio il metodo teatrale ispirato alla pedagogia freiriana, ideato dal regista brasiliano Augusto Boal quale strumento per attivare processi di cambiamento personale, sociale e politico è stato la proposta che l'Istituto ha portato alla due giorni di Graz, in gran parte dedicata proprio all'approfondimento di metodi e strumenti per lavorare con gli adolescenti. Nella versione di Olivier Malcor, esperto franco-olandese che da 20 anni lavora con il teatro dell'oppresso, consulente dell'ente di piazza Santissima Annunziata nell'ambito di progetto CarMia e autore di “Scripting Violence, Rehearsing change” (Sceneggiare la violenza per promuovere il cambiamento), un manuale ispirato al teatro dell'oppresso e pensato per lavorare con gli uomini autori di violenza domestica nell’ambito del European Network for the Work with Perpetrators of Domestic Violence. E' stato proprio Malcor a introdurre e presentare la metodologia e le sue applicazioni agli altri partner europei.

Le altre proposte

L'Istituto per l'istruzione e la ricerca Dissens, partner del progetto, invece, ha preso le mosse da Heroes, “contro l’oppressione in nome dell’onore” un progetto promosso in Austria focalizzata sul superamento di relazioni patriarcali di genere fondate sul concetto di onore. con l'obiettivo di promuovere rapporti di genere orientati all'uguaglianza , non violenti e basati sul riconoscimento dei diritti umani utilizzando, anche in questo caso, metodi di educazione teatrale per stimolare un processo di riflessione e consapevolezza. L'altra proposta, invece, è arrivata dall'Austria: l'Institute for Masculinity Research and Gender Studies che ha proposto un percorso rivolto agli adolescenti e alla gestione delle cosiddette emozioni critiche.

I prossimi passi

Tanti stimoli e piste di lavoro per CarMiA, progetto che mette al centro proprio gli adolescenti e destinato a professionisti che operano con bambini e giovani (insegnanti, operatori e operatrici sociali), e soprattutto agli stessi teen-ager che diventeranno a loro volta peer educator.

Molte le azioni che saranno messe in campo nei prossimi mesi: dalla rilevazione dei bisogni tramite consultazioni con gruppi di adolescenti, agli incontri formativi per insegnanti, operatori/operatrici e studenti delle scuole superiori, passando per i laboratori nelle scuole con il coinvolgimento attivo dei giovani in qualità di agenti del cambiamento. Sarà anche elaborato uno speciale pacchetto online di materiale per la formazione. CarMiA, realizzato nell’ambito del Programma europeo Cerv-2021-Daphne, si concluderà il 28 febbraio 2024.

Ultimo aggiornamento: 29/09/2022 - 11:03